Quando l’imitazione è vincente. La nona edizione di "Tale e Quale show" su Rai Uno

Torna lo show condotto da Carlo Conti e prodotto dalla Endemol Shine Italy. Bene la formula super collaudata, manca però una carica di novità

Quando l’imitazione è vincente. La nona edizione di "Tale e Quale show" su Rai Uno

Talento senza confini. Un possibile precursore potrebbe essere il “Re per una notte” di Gigi Sabani degli anni ’90, anche se il concept si può ricondurre tranquillamente al campionario di celebri imitazioni che fanno parte del patrimonio storico Rai, in primis di Alighiero Noschese. Parliamo di “Tale e Quale Show”, popolarissimo varietà musicale in onda su Rai Uno ogni venerdì sera dal 13 settembre, prodotto da Endemol Shine Italy e condotto egregiamente da Carlo Conti. La giuria speciale del programma è guidata da Loretta Goggi, affiancata dagli attori comici Giorgio Panariello e Vincenzo Salemme. “Tale e Quale Show”, giunto alla nona edizione vanta un curriculum di ascolti solidi e vincenti; alla base dell’idea c’è il format spagnolo “Tu cara me suena”.

Un live show corale. Le performance canore sono rigorosamente dal vivo. I dodici concorrenti noti si sfidano in un clima disteso e ironico per nove prime serate, impersonando nell’aspetto e nella performance colleghi cantanti famosi del panorama musicale italiano e internazionale. Il cast dell’edizione 2019 è composto da: Flora Canto, Davide De Marinis, Sara Facciolini, Gigi e Ross, Eva Grimaldi, Francesco Monte, Jessica Morlacchi, Francesco Pannofino, Agostino Penna, David Pratelli, Tiziana Rivale e Lidia Schillaci.

Pros&Cons. Tra i fattori che decretano l’inossidabile successo di “Tale e Quale Show” troviamo anzitutto Carlo Conti, che con la sua conduzione dotta, ironica e garbata riesce a rassicurare e coinvolgere una platea allargata, tra anziani e giovani. Conti è un direttore d’orchestra che sollecita e al tempo stesso contiene il variegato cast, la spumeggiante giuria e il pubblico caloroso in studio. Si muove su un binario rodato, forse persino troppo, confermando però la sua indubbia abilità e qualità.

Secondo fattore di attrazione è il cast, che grazie al suo indovinato mix di personaggi più o meno noti, regala gli elementi più sorprendenti e inattesi del programma (a oggi si stacca per versatilità Lidia Schillaci). Concorrenti che si cimentano in un lavoro imitativo, fisico e vocale, con l’accompagnamento di coach famosi quanto e più del cast stesso (Emanuela Aureli, Matteo Becucci, Maria Grazia Fontana e Dada Loi). Infine, momento tra i più attesi è rappresentato dalle pagelle finali della Giuria, che assegnano i punti tra applausi e fischi provenienti dalla studio.

Tutto dunque perfetto o quasi. Debolezza del programma è, infatti, la sostanziale assenza di evoluzione, la mancanza di soluzioni innovative. Trovata la formula di gradimento, la sua reiterazione nel corso di nove edizioni rischia di trasformare il tutto in una liturgia prevedibile e un po’ stancante. Bene sì la confort zone, ma ogni tanto vale la pena rischiare di più.

Pubblico dominio
Fonte: Sir