Al Festival delle Abilità il racconto dei retroscena delle Paralimpiadi

Il giornalista Claudio Arrigoni sarà presente nel pomeriggio di domenica 12 al Parco Cascina Chiesa Rossa di Abbiategrasso per raccontare le emozioni dell’evento che ha regalato all’Italia 69 medaglie. Ospiti del festival, la moda inclusiva, i B.liver e le loro "cicatrici", e i performer di Jump beyond

Al Festival delle Abilità il racconto dei retroscena delle Paralimpiadi

Un pezzo di Paralimpiadi arriva a illuminare la terza edizione del Festival delle Abilità che si svolge presso il Parco Cascina Chiesa Rossa a Milano ( Abbiategrasso - festivaldelleabilita.org). Pochi giorni dopo la fine dell’evento che si è svolto a Tokyo tra agosto e settembre, il giornalista Claudio Arrigoni ci riporterà all’interno di quei momenti, raccontandoci aneddoti, retroscena ed emozioni (personali o degli atleti) della più proficua - parlando di numero di medaglie - edizione dei giochi riservati alle persone con disabilità. 

“La Paralimpiade è un pugno in faccia ai luoghi comuni - spiega Claudio Arrigoni - Gli atleti paralimpici, catturati dal sogno, lo sanno trasformare in realtà, facendo capire che un mondo per tutti è possibile”. Autore del libro Paralimpici dedicato a storie, storia, discipline, personaggi dello sport paralimpico, porterà il pubblico attraverso la crescita di un movimento sportivo e il conseguente messaggio di integrazione e inclusione che questi sportivi trasmettono. Prima con le loro imprese, poi con azioni e iniziative concrete sul territorio e nelle scuole. Con lui sul palco Antonio Giuseppe Malafarina, giornalista e collega di Arrigoni nel blog del Corriere della Sera, Invisibili, nonché presidente onorario della Fondazione Mantovani Castorina che del Festival è l’ente organizzatore. Una piccola perla nel più variegato programma del Festival che domenica vedrà la presentazione della carrozzina Seatway, un progetto innovativo, low cost e altamente tecnologico di Fondazione Mantovani Castorina (Fmc) e di Friendly cordata di imprese e imprenditori con Alberto Meda che ne ha curato il design e Giuseppe Dalmasso founder di Friendly e socio Fmc| Innovazione tecnologica & design per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. A seguire il laboratorio espressivo musicale Jump beyond La musica abbatte le barriere e il talk performativo dei ragazzi dei B.liver. “Tutti abbiamo almeno una cicatrice. Chi sul corpo, chi nel cuore, chi nell'anima – spiegano - . Sono segni, spesso solchi, che non si vogliono mostrare, perché ci fanno apparire più brutti, più fragili”. Per questo, in un percorso durato un anno i B.Liver, i ragazzi con gravi patologie croniche e quelli del +LAB, l’innovativo laboratorio del Politecnico di Milano, hanno raccontato e poi scolpito con le stampanti 3D le proprie cicatrici su due icone della bellezza, la Venere di Milo e il David di Michelangelo, in una “discesa” dentro a se stessi, che è un viaggio di emozioni e verifiche che tutti gli esseri umani possono fare per scoprire la propria meraviglia

Durante la due giorni anche il laboratorio/progetto Contamination- SerpicaLab–Stadera che porta la consapevolezza che ogni corpo è a sé, che ha le sue misure “non conformi”. “L’industria della Moda, prima col prêt-à-porter e ora con la Fast Fashion, è riuscita a convincerci invece che siamo delle “taglie” (soprattutto le donne si pensano come una 42,44,46,48…”, spiegano gli ideatori del progetto. Ma non è così anzi. E per dimostrarlo sono a disposizione per prendere le misure per un abito su misura. 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)