Paralimpiadi, l'Italia sfonda il muro delle 40 medaglie: superata Rio 2016

E' una giornata d’argento per l’Italia ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020: arrivano infatti ben sei secondi posti (oltre ad un bronzo), con il ciclismo – il cui programma è finalmente partito - a fare da trascinatore. A concludere le rispettive gare al posto d’onore sono stati Luca Mazzone, Giorgio Farroni, Fabrizio Cornegliani e Francesca Porcellato: non esattamente degli esordienti (il più giovane dei quattro è un 46enne), che testimoniano una volta di più la grandezza di questi atleti capaci di restare ai vertici dello sport paralimpico mondiale a dispetto dello scorrere dell’età.
Un altro argento di assoluto livello è arrivato dall’atletica leggera, con Assunta Legnante che nella gara del lancio del disco (non la sua specialità preferita) stabilisce il nuovo record europeo e va perfino ad un passo da una vittoria. E poi c’è il nuoto, che quasi non fa più notizia ma che in realtà continua a sorprendere per il gran numero di prestazioni positive anche in gare che sulla carta non ci si sarebbe aspettati: il settimo giorno di Tokyo porta soddisfazioni dalle due gare più lunghe del programma natatorio, i 400 metri stile libero, nel caso specifico quelli della categoria S8, con un argento fra gli uomini – lo conquista Roberto Amodeo – e un bronzo fra le donne – quello di Xenia Francesca Palazzo.

Con i 6 argenti e il bronzo finora conquistati, il medagliere italiano sale a quota 41 medaglie complessive, due in più rispetto a quelle 39 che cinque anni fa arrivarono dall’intera Paralimpiade di Rio 2016. Allora furono 10 ori, 14 argenti e 15 bronzi; finora a Tokyo sono stati vinti 10 ori, 17 argenti e 14 bronzi. E le frecce da scoccare, per la spedizione italiana, nei cinque giorni di gara che ancora mancano alla fine dei Giochi, non sono certo finite qui.