Paralimpiadi, una domenica di medaglie: ne arrivano nove e tre sono d’oro

Dalla squadra di fioretto a quella del nuoto, belle prestazioni dei colori azzurri: in vasca primo acuto di Simone Barlaam, ori anche per Trimi e per la staffetta donne. E’ d’argento il fioretto a squadre con Vio, Mogas e Trigilia. Bronzi per Costa nel judo e per il 50enne Giovanni Achenza nel triathlon

Paralimpiadi, una domenica di medaglie: ne arrivano nove e tre sono d’oro

Che giornata a Tokyo per l’Italia paralimpica, che in un solo giorno si porta a casa nove medaglie: ce ne sono tre d’oro, impreziosite da tre argenti e tre bronzi, con il debutto nel medagliere anche del judo, che va ad aggiungersi alle altre discipline già medagliate della spedizione italiana alle Paralimpiadi, con nuoto, scherma e triathlon protagoniste anche oggi. Risultati che portano gli azzurri a quota 27 medaglie complessive, con 8 ori, 10 argenti e 9 bronzi che valgono il nono posto assoluto nel medagliere guidato dalla Cina davanti a Gran Bretagna e Stati Uniti.  E’ il nuoto che si conferma ancora una volta la principale miniera di medaglie. La quinta giornata di gara vede il debutto, subito bagnato d’oro, di Simone Barlaam che fa suoi i 50 stile libero di classe S9 con il nuovo record paralimpico (24.71) precedendo il russo Denis Tarasov (24.99) e lo statunitense Jamal Hill (25.19).  Oro anche per Arjola Trimi nei 50 rana S3, con la lombarda che nuota in 51.34, toccando la piastra davanti alla britannica Ellie Challis (55.11) e alla russa Iulia Shishova (57.03).   Un altro oro è poi arrivato dalla staffetta 4x100 stile libero donne composta da Alessia Scortechini, Giulia Terzi, Vittoria Bianco e Xenia Palazzo. Le ragazze arrivano al traguardo seconde dietro gli Stati Uniti di Jessica Long, che vengono però squalificati poco dopo a causa di un cambio irregolare, stessa sorte toccata anche alla Gran Bretagna che aveva chiuso la gara in quarta posizione. Proprio i britannici presentano poi un ricorso che congela per qualche ora l’ufficialità della gara, fino alla decisione dei giudici che respingono la richiesta e confermano la classifica con Italia, Australia e Canada sul podio.    Sempre in piscina arriva, nei 400 stile libero S7, un argento per Giulia Terzi che chiude con il tempo di 5:06.32, preceduta solo dalla statunitense McKenzie Coan (5:05.84). Terzo posto per un'altra americana, Julia Gaffney (5:11.89). Anche i 100 rana SB4 portano un argento, quello di Giulia Ghiretti (1:50.36) che non può nulla contro l'ungherese Fanni Illes (1:44.41) ma è capace con un guizzo prodigioso negli ultimi 15 metri di gara di recuperare tre posizioni lasciandosi dietro la cinese Cuan Yao (1:50.77). C’è poi la quarta medaglia personale a Tokyo 2020 per Carlotta Gilli, un bronzo nei 50 stile libero S13: 27.07 il tempo della torinese, con l'oro andato alla brasiliana Maria Carolina Gomes Santiago (26.82) e l'argento alla nuotatrice della RPC Anna Krivshina (27.06).  Dalla pedana della scherma in carrozzina arriva per l’Italia femminile di fioretto una medaglia d’argento: Bebe Vio, Loredana Trigilia e Andrea Mogos cedono solamente alla Cina per 45-41, migliorando comunque il risultato di Rio 2016, dove le azzurre avevano occupato il terzo gradino del podio. L’ultimo confronto della gara a squadra, quello fra Bebe Vio e la cinese Zu, era iniziato con l’asiatica in vantaggio per 40-37. Vio ha trovato il pareggio a quota 41, ma nel momento decisivo la cinese si è dimostrata più cinica riuscendo a mettere le quattro stoccate finali che hanno portato la Cina sul gradino più alto del podio.   Nel medagliere azzurro entra anche il judo, che porta una medaglia di bronzo nella categoria +70 Kg con Carolina Costa, che nell’incontro decisivo per il terzo posto assesta un ippon all’ucraina Anastasiia Harnyk (10-0): qualche rammarico per l’azzurra, che aveva la vittoria alla portata, ma il bronzo è pur sempre un risultato storico. "Sono abbastanza emozionata e allo stesso tempo stanca, dopo cinque anni di preparazione e di ottimi risultati – dice Costa - devo dire che anche se non è arrivato l'oro per me questo è comunque oro. La dedico a mio padre, al mio allenatore che c'è stato sempre 24 su 24, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi sostengono". "Il mio obiettivo è Parigi: abbiamo aggiunto un anno per arrivare a Tokyo ma ne abbiamo tolto uno per Parigi, poi il prossimo anno ci sono i Mondiali. Insomma, un'altra montagna da scalare. Potevo fare benissimo oro, in semifinale ho perso un po' di concentrazione e infatti sono stata battuta per un mio errore: le ho regalato la finale. Peccato, ma una medaglia la porto a casa, il metallo c'è. È la prima di una nuova serie".  Un bronzo è poi arrivato anche dal triathlon, con Giovanni Achenza che cinque anni dopo Rio è ancora lì, con i suoi 50 anni e una nuova meritata medaglia di bronzo che bissa quella di Rio 2016: nella PTWC : l'atleta sardo ha fatto registrare il tempo complessivo di 1:02.05, con l’oro andato all'olandese Jetze Plat (57.51), l'argento all'austriaco Florian Brungraber (59.55). Tanta la soddisfazione, a fine gara, per l'azzurro: "Una medaglia costruita nella prima frazione, perché sono uscito molto bene dall'acqua, cercando di stare molto attento alla scia di Beveridge. Essere uscito così bene dall'acqua mi ha dato tranquillità. Nell'handbike ho visto che Plat tardava a riprendermi e mi sono detto che forse era la giornata giusta - spiega - ho continuato a spingere al massimo. Il primo giro in wheelchair è andato bene, poi non so nemmeno io perché mi si è bagnato il guanto destro e a quel punto non avevo più grip e non riuscivo più a far scorrere la carrozzina. Speravo in una medaglia d'argento, a dire la verità, ma è arrivato questo terzo incomodo, l'austriaco, che è giovanissimo e proviene dalla wheelchair”. Da Achenza anche un “grazie ad Alex Zanardi, perché oggi ho corso con le sue ruote e questo mi ha dato una grande spinta per arrivare al podio". 

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)