Sport. Da Acsi, Aics, Csen e Libertas due progetti per la ripartenza e l'inclusione

Nati dal bisogno di sostenere lo sport di base, strumento cardine contro l'esclusione sociale i progetti sono stati finanziati da Sport e Salute in collaborazione con l'Università Tor Vergata

Sport. Da Acsi, Aics, Csen e Libertas due progetti per la ripartenza e l'inclusione

Dal bisogno di sostenere lo sport di base, strumento cardine contro l'esclusione sociale, sono nati due progetti finanziati da Sport e Salute Spa e presentati da quattro dei maggiori enti di promozione sportiva del Paese: Acsi (Associazione centri sportivi italiani), Aics (Associazione italiana cultura sport), Csen (Centro sportivo educativo nazionale), e il Centro sportivo nazionale Libertas, che da soli rappresentano nel Paese quasi 7 milioni di sportivi amatoriali. Il primo, "È Ora- Servizi di aggiornamento e assistenza all'associazionismo sportivo per la ripartenza", è un pacchetto formativo rivolto agli operatori e ai dirigenti delle organizzazioni sportive sociali e si pone l'obiettivo generale di sviluppare conoscenze e competenze utili alla ripartenza del movimento sportivo di base.

Il secondo, "Riunisci-Ricerca università sport e contributo inclusione" è invece un progetto di ricerca condotto in collaborazione con l'Università di Tor Vergata e che si pone come obiettivo la valutazione dell'impatto sociale dello sport di base sul territorio italiano e la costruzione di politiche di indirizzo del movimento sportivo amatoriale e azioni che concorrano a promuovere inclusione, aggregazione e partecipazione attiva alla vita sociale.

I progetti sono stati presentati entrambi questa mattina nel corso della conferenza stampa on line alla presenza dei dirigenti dei 4 Enti, dell'Università di Tor Vergata, e del presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, che si è detto "felice, non soltanto perché Sport e Salute sostiene con convinzione queste due splendide iniziative, ma perché queste rappresentano in maniera straordinaria quello spirito innovatore, di cambiamento che sta alla base della riforma dell'ordinamento sportivo, per assicurare maggiore efficienza e un'attenzione sempre maggiore ai bisogni concreti delle varie realtà. In questi due progetti è possibile apprezzare alcuni aspetti essenziali, a partire dalla voglia di fare squadra tra le diverse realtà dello sport italiano".

Secondo Bruno Molea (Aics) gli obiettivi sono "precisi per uscire dal Covid, che ha dilaniato il tessuto sociale e sportivo. Ci sono stati aiuti da parte del governo con interventi a pioggia, ma ora servono interventi strutturati. Servono associazioni capaci e competenti ma anche veloci nei confronti dei cittadini. In Sport e Salute abbiamo trovato un valido alleato che ci permette di fare queste operazioni di ricerca".

In conferenza sono intervenuti anche Valeria Gherardini, coordinatrice dei progetti "È Ora" e "Riunisci", Matteo Ghibelli, ricercatore Università Tor Vergata, alla presenza di Antonino Viti, presidente nazionale Acsi, Francesco Proietti, presidente nazionale Csen e Andrea Pantano, presidente nazionale Libertas.

L'indagine condotta da Sport e Salute a luglio 2020, su un campione complessivo di 2.546 organizzazioni sportive italiane, faceva emergere in modo chiaro l'esigenza di sviluppo delle conoscenze e competenze utili a una ripartenza a tutto tondo del movimento dello sport di base, affinché la crisi, dovuta agli effetti dell'emergenza Covid, potesse essere superata attraverso occasioni di formazione, aggiornamento e assistenza che possano avere effetti a medio e lungo termine sulla tenuta e sulla sostenibilità delle organizzazioni. Sulla base delle esigenze emerse, Acsi, Aics, Csen e Libertas danno il via al pacchetto formativo "È Ora" che approfondirà e svilupperà tematiche giuridico-legali e di privacy, fiscali e previdenziali, gestionali e contabili, di gestione degli impianti sportivi.

L'obiettivo è quello di rafforzare le competenze, anche digitali, dei comitati regionali e provinciali degli enti sportivi, punto di riferimento dell'associazionismo sportivo sul territorio, e di offrire assistenza e formazione a dirigenti e operatori delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche.

Il progetto, che proseguirà fino a luglio prossimo, andrà a erogare i servizi di aggiornamento e assistenza su tutto il territorio nazionale, e imposterà un'azione pilota su 8 regioni italiane dove verranno formati gli esperti dei Comitati regionali e andrà a erogare i servizi a livello territoriale. Il pilota offrirà la possibilità di promuovere la funzione degli enti di promozione sportiva come centri-servizio per il territorio, impostando occasioni formative in presenza e assistenza online H24. La sperimentazione consentirà di costruire un modello replicabile in futuro su tutti i territori italiani.

Se in epoca pre-Covid, 1 persona su 5 in Italia era a rischio esclusione, con l'isolamento causato dalla pandemia i dati si aggravano e la tenuta sociale diventa ancora più a rischio. Serve dunque fortificare le azioni dello sport di base a favore dell'inclusione e del benessere psico-sociale, partendo però da una valutazione scientifica e rigorosa dell'impatto sociale dello sport per tutti sul territorio. Da qui, la ricerca 'Riunisci', che i 4 enti condurranno dalle prossime settimane in collaborazione con Università Tor Vergata. Attraverso un questionario rivolto a 7mila persone (uomini e donne che praticano sport di base, tra gli 11 e i 65 anni; famiglie di ragazzi adolescenti; allenatori e preparatori atletici), la ricerca indagherà in che modo sport e attività motoria siano strumenti che, per via diretta, promuovono l'inclusione sociale, il contrasto della xenofobia, la solidarietà, educazione alla legalità o che, per via indiretta, hanno impatti di coesione sociale. Raccolti i dati, obiettivo strategico del progetto sarà poi quello di promuovere politiche di indirizzo del movimento sportivo amatoriale e non, atte ad attuare azioni che concorrano a promuovere inclusione, aggregazione e partecipazione attiva alla vita sociale. Nel perseguimento di tale obiettivo, a fronte del quadro generale che emergerà dalla ricerca, Università ed enti di promozione insieme costruiranno quindi un Report divulgativo che metterà in condizione Acsi, Aics, Csen e Cns Libertas di raggiungere i comitati, le associazioni e società sportive, gli affiliati, nonché l'intera comunità, attraverso la promozione di una campagna pubblica ad hoc. (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)