“The Journey”, così gli atleti rifugiati sognano le Olimpiadi

L’Unhcr lancia una campagna per esortare la comunità internazionale a sostenere le squadre olimpiche e paralimpiche di rifugiati, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace delle Nazioni Unite

“The Journey”, così gli atleti rifugiati sognano le Olimpiadi

Messi pochi indumenti in una borsa, una donna inizia a correre. È costretta a fuggire a piedi per sottrarsi a conflitti e persecuzioni, a un viaggio via terra e via mare che la porterà in salvo. Una volta raggiunto un luogo sicuro, riprende in mano la sua vita e ricomincia a correre verso un nuovo obiettivo: una medaglia. È la storia raccontata nel video “The Journey” sulle storie dei rifugiati che sognano di partecipare ai Giochi olimpici e paralimpici, parte della campagna lanciata da Unhcr, Agenzia Onu per i Rifugiati, per esortare la comunità internazionale a sostenere le squadre olimpiche e paralimpiche di rifugiati, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace delle Nazioni Unite. Il video è stato creato in collaborazione con due atleti rifugiati titolari di borse di studio del Comitato Internazionale Olimpico (Cio), e ben sottolinea il potere dello sport nell’aiutare una persona a rifarsi una vita e nel portare speranza e cambiamento a coloro che sono costretti a fuggire.

Attualmente ci sono oltre 60 atleti rifugiati che si stanno allenando nella speranza di partecipare ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. L’Unhcr sta lavorando a stretto contatto con il Cio e il Comitato Paralimpico Internazionale (Cpi) per sostenere queste persone che, nonostante le difficoltà dovute alla loro situazione di rifugiati e alla pandemia di Covid 19, continuano ad allenarsi per realizzare il proprio sogno.

In qualità di agenzia leader a livello internazionale per la protezione delle persone costrette a fuggire, l’Unhcr sa che lo sport è più di una semplice attività ricreativa: ha il potere di ridare speranza, guarire e aiutare i rifugiati a riprendere in mano il proprio futuro. Ad oggi sono oltre 80 milioni le persone costrette a fuggire in tutto il mondo: l’Unhcr collabora con i governi, il mondo dello sport, la società civile e i rifugiati ovunque si trovino per costruire una società migliore in cui tutti loro, incluse le persone con disabilità, possano praticare sport, a tutti i livelli. “The Journey” è stato realizzato per l’Unhcr, in collaborazione con il Cio e il Cpi, dalla premiata agenzia Don’t Panic e diretto da Pantera grazie al sostegno di Anonymous Content.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)