Luigi Baldan. Affrontò a viso aperto il nazifascismo

Luigi Baldan – marinaio motorista navale di Sambruson, classe 1917 – si trovava nei Balcani l’8 settembre 1943. Fu catturato dai tedeschi e deportato prima in Germania e poi in Polonia, nel lager di Sackish-Kudowa. Non smise mai di lottare per lasopravvivenza sua e degli altri. In particolare di alcune ragazze ebree. «Perdono quella parte di popolo tedesco – scrive nella premessa al libro sui due anni di prigionia – che in alcuni casi mi dimostrò un po’ di umanità»

Luigi Baldan. Affrontò a viso aperto il nazifascismo
Shoah e Imi. Due “parole” che si intrecciano nella storia di Luigi Baldan, nato nel 1917 a Sambruson, frazione di Dolo, ma residente a Mirano dal 1954. È mancato pochi giorni prima di compiere 100 anni. Grazie a una meticolosa ricerca storica condotta dal figlio Sandro, la testimonianza di Luigi, raccolta anche in un libro, ha ricevuto non pochi riconoscimenti. Se la prima parola (Shoah) fa riferimento alla catastrofe vissuta dal popolo ebraico nella volontà genocidaria perseguita dal Terzo Reich, la seconda (Imi) concerne...