Dialogo cristiano-buddhista: la differenza è un ponte per incontrarsi

Domenica 13 novembre, dalle 15.30 alle 18, il centro universitario ospita un nuovo incontro di dialogo cristiano-buddhista. Tema: “Veleni ambientali... e veleni mentali”. L'iniziativa è giunta al suo terzo anno, con l'obiettivo di fare della diversità non un muro di separazione ma un ponte di collegamento.

Dialogo cristiano-buddhista: la differenza è un ponte per incontrarsi

Lo stimolo iniziale
La serie di incontri sul dialogo interreligioso cristiano-buddhista, arrivata al 3° ciclo annuale, nasce in primis dall’ascolto della chiesa, che invita ad aprire gli orizzonti sulle esperienze religiose tra le più “lontane” dal mondo cattolico, per radici culturali e tradizione; in secundis, dall’attenzione al territorio padovano che ospita la presenza, propositiva e organizzata, del centro di buddhismo tibetano Tara Cittamani; inoltre, tale iniziativa è stata patrocinata dall’Unione buddhista italiana.

Un valore aggiunto a questi incontri è stato rappresentato dalla breve meditazione finale aperta a tutti i partecipanti, che hanno praticato la meditazione silenziosa presente tanto nella tradizione buddhista quanto in quella cristiana.
Muovendo i primi passi su questa via, già aperta dai maestri delle grandi tradizioni religiose, nel confronto abbiamo scoperto elementi di vicinanza e belle somiglianze, pur riconoscendo la ricchezza e la varietà delle differenze.

Il percorso compiuto
Gli incontri del primo ciclo avevano l’intento di precisare alcune idee, talvolta confuse, rispetto ai principi di fondo, quali la visione antropologica o la concezione della divinità.
Gli incontri tematici del secondo ciclo hanno introdotto al linguaggio iconografico cristiano e buddista attraverso il simbolismo delle Tangke tibetane, delle icone bizantine e della successiva arte sacra.

Nel terzo ciclo appena iniziato e che proseguirà nei prossimi mesi (13/11 - 11/12 - 14/01/17), viene approfondito il tema della “consapevolezza ecologica”, ossia dell’attenzione verso la casa comune nella quale viviamo.
L’incontro del 14 gennaio si terrà in un parco comunale di Padova dove i partecipanti condivideranno, oltre alla meditazione, anche un momento di “pulizia” dello spazio verde. Il nostro ringraziamento va alla Comunità di meditazione cristiana di Padova, che ha contribuito a realizzare tale iniziativa, e ai colleghi del centro Tara Cittamani, che hanno dimostrato come sia possibile incrociare sentieri diversi in modo proficuo.

Abbiamo appreso come, dal confronto schietto e sereno, tutte le parti traggono beneficio, poiché la diversità dell’esperienza altrui arricchisce e rinnova lo sguardo con cui ciascuno torna alla tradizione di fede che gli appartiene da sempre e che, forse proprio per questo, talvolta risulta “sbiadita”. Abbiamo appreso come sia plastico il concetto di diversità che, nelle nostre mani, può diventare “muro di separazione” o “ponte di collegamento”.

Mutatis mutandis, l’invito della chiesa recupera e ripropone l’atteggiamento dialogante del cristianesimo nascente, aperto al confronto con tutte le componenti culturali, religiose, pagane del suo tempo.
Nel sentiero buddhista, il rispetto e il dialogo con le altre religioni risale alla vita del Buddha stesso ed è oggi impersonato da diverse figure di spicco, tra cui il Dalai Lama.
“Nulla di nuovo sotto il sole” recita la saggezza antica.

Lungo il percorso, si sono alternate le voci competenti di diversi relatori, che desideriamo ringraziare: per il buddismo tibetano la ven. Laura Coccitto, il ven. Ghesce Dondup Tsering, Marco Parolin, Guido Cafagna; per il cristianesimo Annarosa Ambrosi, don Adriano Sella, Natale Terrin. Per la grande disponibilità e accoglienza, non può mancare il ringraziamento al centro universitario padovano. Un grazie, infine, a quanti hanno partecipato con interesse.

Lorella Fracassa
Massimo Tommasi

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