Missione giovani: incontro e scambio con le comunità

Il seminario maggiore apre l’anno formativo con l’edizione 2014 della Missione giovani, che ha per slogan “Siate lieti nella speranza”. Coinvolte dal 20 al 28 settembre due parrocchie, Maserà e il Duomo di Monselice, e l’unità pastorale di Sant’Urbano.

Missione giovani: incontro e scambio con le comunità

Dal 20 al 28 settembre, la comunità del seminario maggiore di Padova aprirà il nuovo anno formativo con la 15° edizione della Missione giovani, che si svolgerà nelle parrocchie di Maserà, del duomo di Monselice e dell’unità pastorale di Sant’Urbano-Balduina-Ca’ Morosini-Carmignano.
Il titolo di quest’edizione, molto provocante per il contesto attuale, è “Siate lieti nella speranza”, esortazione tratta dalla lettera di san Paolo ai Romani (12,12). Abbiamo chiesto a due seminaristi cosa sta al cuore della Missione giovani, qual è il punto di forza che a loro parere porta ancora novità in questo evento che il seminario propone da diversi anni.

Luca Gottardo, del secondo anno, dice: «Secondo me, il cuore della Missione giovani è l’incontro con molti giovani e molte persone, di diverse realtà presenti nella diocesi, e con questi la condivisione di esperienze ed emozioni. La nostra presenza, il portare la nostra testimonianza, il nostro entusiasmo e le nostre storie, penso diventino un messaggio di speranza per molti giovani, perché abbiano il coraggio di prendere in mano la loro vita e di coltivare i loro “sogni” e desideri più profondi, confidando nel Signore».

Mirko Gnoato, del quarto anno, sottolinea anche che «ciò che può rendere vera e bella l’esperienza della Missione giovani è un cuore che sappia spogliarsi di tutti i programmi, un cuore che non abbia nulla da proteggere, nulla da rincorrere, un cuore libero da paure e da costrizioni per lasciare spazio esclusivamente a Cristo presente nelle persone che incontreremo».

Missione giovani, quindi, come opportunità reciproca per i seminaristi e per le comunità parrocchiali di scoprire e riconoscere che il Signore sta operando meraviglie in chi spera in lui. La settimana di Missione giovani diventa per i seminaristi un laboratorio di collaborazione pastorale con i parroci e i laici di una comunità, e per questo viene preceduta da un lungo e paziente lavoro di preparazione.
I seminaristi, divisi in gruppi, prima hanno incontrato i parroci delle comunità che hanno richiesto questa iniziativa, poi hanno presentato la proposta ai consigli pastorali, per ascoltare quali sono le ricchezze, i bisogni, le fatiche, le potenzialità che possiedono le parrocchie, tenendo un occhio privilegiato sui giovani.
Dopo questo avvio, fatto di ascolto reciproco, divisi in équipe miste di lavoro (seminaristi e collaboratori pastorali), hanno preso forma gli appuntamenti che animeranno la settimana di Missione giovani: momenti di incontro e preghiera specifici per gli adolescenti e per i giovani, punti di ritrovo nelle famiglie per un confronto sulla Parola, momenti aggregativi di festa e gioco per la comunità, veglie di preghiera con adorazione notturna, incontri tra i seminaristi e i giovani casa per casa.

La particolarità di un’esperienza come la Missione giovani è che nelle sue proposte essa si diversifica, per incontrare i volti di comunità concrete.
Quest’anno infatti la Missione giovani di Monselice si caratterizzerà per il coinvolgimento dei giovani della comunità, che insieme ai seminaristi incontreranno i loro coetanei invitandoli a partecipare alle proposte della settimana, anche attraverso dei punti di ritrovo in piazza.
A Maserà, invece, s’inserisce in un progetto di pastorale giovanile che sta puntando di più alla formazione dei giovani con proposte che abbiano ricadute significative nelle loro scelte di vita, perciò verrà evidenziato l’aspetto vocazionale.
Nell’up di Sant’Urbano la Missione giovani permetterà di coinvolgere gli adolescenti e i giovani delle quattro comunità e diventerà occasione per condividere le storie e i percorsi di fede.

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