Ospedaletto Euganeo dedica il patronato e una strada a suor Bernardetta Boggian

Attorno alla figura della saveriana barbaramente uccisa in Burundi nel settembre del 2014 si uniscono sabato 5 dicembre la comunità religiosa e quella civile. «Una persona capace di coronare con il martirio la sua vita di cristiana, nata e cresciuta qui a Ospedaletto», dice di lei il parroco don Federico Camporese. Nella serata di venerdì 4, un concerto dell'Amazing gospel choir di Este, viene dedicato a suor Boggian e a Marco Pastorello, suo giovane nipote stroncato dalla malattia.
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Ospedaletto Euganeo dedica il patronato e una strada a suor Bernardetta Boggian

È ancora vivo l’affetto della comunità di Ospedaletto Euganeo nei confronti di suor Bernadetta Boggian, missionaria saveriana brutalmente uccisa il 7 settembre dello scorso anno in Burundi. Con suor Bernardetta fecero la stessa triste sorte anche due consorelle, la vicentina suor Olga Raschietti e l’emiliana suor Lucia Pulici.

Sabato 5 dicembre, alle 11.30, al termine di una cerimonia semplice ma calorosa, a suor Bernadetta viene intitolato il patronato di Ospedaletto Euganeo e la via che vi passa accanto. «Il patronato era intitolato a Guido Negri, il “capitano santo” della prima guerra mondiale, del quale ricorrerà nel 2016 il centenario della morte – racconta il parroco don Federico Camporese – Ci sembrava però giusto rendere omaggio a suor Bernadetta, martire nel nome della fede nata e cresciuta ad Ospedaletto Euganeo».

La comunità non arriva impreparata a questo momento solenne: nelle ultime settimane ha infatti preso parte al percorso “Desiderio di vita in situazioni di morte e di sofferenza”. Mercoledì 25 novembre l’incontro con Lorenzo Biagi, segretario generale della fondazione Lanza, incentrato su un approccio filosofico-antropologico (a misura di tutti) alla dimensione del desiderio; lunedì 30, invece, la testimonianza di suor Teresina Caffi, consorella di suor Bernardetta che ha parlato de “La dimensione del desiderio nella vita e nella morte in prima linea”.

«Dopo lo sguardo filosofico e morale di Lorenzo Biagi – aggiunge don Federico – suor Teresina ha letto il percorso di vita di suor Bernardetta all’interno delle situazioni di sofferenza incontrate in missione, in particolare la scelta che suor Bernardetta ha fatto con le sue consorelle di restare nonostante i rischi a cui erano esposte».

Venerdì 4 dicembre, alle 21 in chiesa, si tiene il concerto dell’Amazing Gospel Choir di Este. La serata è dedicata sia a suor Bernardetta che a Marco Pastorello, suo nipote, scomparso all’età di 30 anni nel 2013 a causa di una malattia. I canti del coro, di cui Marco faceva parte, sono vera e propria preghiera elevata al cielo.

La cerimonia di sabato mattina unirà la comunità religiosa di Ospedaletto Euganeo a quella civile. La scelta di intitolare una via a suor Bernardetta è stata infatti presa dall’amministrazione comunale, mentre quella di intitolarle il patronato è merito della parrocchia. Allo svelamento delle insegne sono stati invitati tutti i preti del vicariato e della famiglia saveriana. «Sarà un segno forte per l’inizio di quest’anno liturgico».

«Ho conosciuto suor Bernardetta – la ricorda don Federico Camporese – era diventata l’“Africa” in persona. Quando veniva qui ci contagiava con quella gioia di vivere che gli africani hanno anche in situazioni estrema povertà e di sofferenza, capaci di accontentarsi anche di niente. Allo stesso tempo, suor Bernadetta portava in sé i segni del lavoro per la promozione umana e cristiana rivolte a queste popolazioni. Aveva una grande stima per le donne africane, punto di riferimento per l’intera società per via del loro amore e la loro dedizione».

Quanto tornava, per tutti, era una festa: «Le persone cresciute con lei ne ricordano anche la gioventù, ma comunque qui a Ospedaletto Euganeo tutti hanno seguito il suo percorso di missione. Oltre al dolore per la sua perdita, ancora maggiore per i suoi parenti, tutti abbiamo compreso di aver avuto tra noi una persona capace di coronare con il martirio la sua vita di cristiana». 

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