Antiche “diapositive” in mostra al museo diocesano: anche un secolo fa si faceva catechesi con l'arte
L'esposizione, allestita in collaborazione con il museo del precinema, culmina giovedì 13 ottobre con uno spettacolo di proiezioni luminose curato da Laura Minici Zotti e l'intervento di don Marco Sanavio e don Giorgio Bezze.

Gli audiovisivi didattici hanno lunga vita.
Senza voler citare i cicli di affreschi, che costituivano una autentica “biblia pauperum” ad uso degli analfabeti, basta andare a un secolo fa, quando s’iniziò ad usate le lanterne magiche pr vivacizzare le lezioni, anche quelle di dottrina cristiana.
Il museo diocesano in collaborazione con il museo del precinema - collezione Minici Zotti di Padova e con l’archivio storico diocesano propone ora la mostra “Una lanterna per vedere di più”, aperta al pubblico fino al 30 ottobre (orari giovedì-venerdì-sabato, ore 15-18; domenica ore 10.30-13 e 15-18).
Viene esposta una serie di vetri antichi realizzati, come spiega il titolo, “Per comunicare la fede”. Si tratta di una selezione dal cospicuo fondo dell’archivio storico diocesano, comprendente diapositive su supporto di vetro acquistate da diverse case produttrici, principalmente la società editrice La Scuola di Brescia e l’Opera delle proiezioni luminose arte, luce e parola della Santa Lega Eucaristica di Milano. Sono esposti alcuni vetri fotografici con storie dell’Antico Testamento, della vita di Gesù e di quella di San Francesco.
Il fondo di vetri antichi ha una storia centenaria
Nel 1914 la diocesi, con il sostegno del vescovo Luigi Pellizzo, istituì la Società padovana per le proiezioni luminose, con il motto “Per lucem ad lucem”, per incentivare l’insegnamento della dottrina cristiana attraverso la proiezione di immagini fotografiche diapositive, un sistema che iniziava a diffondersi anche in Italia, tanto nell’istruzione scolastica pubblica quanto nell’educazione religiosa.
La società metteva a disposizione di preti e laici gli apparecchi per le proiezioni (“lanterne”) e le diapositive (“vedute”), in cambio del pagamento di una quota societaria, rendendo così accessibile alle parrocchie e agli istituti religiosi materiali altrimenti molto costosi, fino a allora acquistati direttamente dalle case produttrici.
Le lezioni si svolgevano alternando la lettura di un testo da parte del “conferenziere” e la proiezione delle vedute, applicando quel che allora veniva chiamato “metodo intuitivo”, basato sulla suggestione attraverso i sensi della vista e dell’udito. Un’idea che anticipa quella di multimedialità oggi pienamente impiegata nella didattica e nella comunicazione.
«La mostra – commenta il direttore del museo diocesano, Andrea Nante – è un’occasione speciale per vedere questi preziosi vetri illustrati; in alcuni si tratta di incisioni o litografie, come quelle fortunatissime dell’illustratore e incisore ottocentesco Gustave Doré, o di disegni realizzati appositamente, fotografie prese dal vero, fino ad alcune diapositive dipinte a mano. È un patrimonio artistico e religioso interessante che ci porta anche a invitare le parrocchie a “custodire” questi materiali, a conservarli con cura, perché ci raccontano un pezzo importante della nostra storia e dei linguaggi per imparare e comunicare la fede».
È in mostra anche una lanterna originale, messa a disposizione per l’occasione dal museo del precinema - collezione Minici Zotti (unicum in Italia), che sarà utilizzata giovedì 13 ottobre alle ore 17 per una proiezione luminosa curata da Laura Minici Zotti, accompagnata da alcune riflessioni attualizzanti di don Marco Sanavio, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale della comunicazione, e di don Giorgio Bezze, direttore dell’ufficio diocesano per l’annuncio e la catechesi.