Il tempo della spogliazione

Presentato il primo messaggio per la Quaresima di papa Francesco. Un testo che rende limpida una caratteristica certamente poco mediatica del suo pontificato: oltre al resto, questo papa è anche esigente. Ai cristiani è richiesta infatti la testimonianza.

Il tempo della spogliazione

Il primo messaggio per la Quaresima di papa Francesco, presentato martedì 4 febbraio in Vaticano, è chiaro, lineare, anche breve. In linea con lo stile a cui il pontefice argentino ci ha abituati in questo anno di ministero petrino. C’è però una caratteristica di questo testo che non va dimenticata, e non sta nella forma, ma nel contenuto: si tratta di un messaggio impegnativo.

«La Quaresima è un tempo adatto per la spogliazione – scrive papa Bergoglio – e ci farà bene domandarci di quali cose possiamo privarci al fine di aiutare e arricchire altri con la nostra povertà. Non dimentichiamo che la vera povertà duole: non sarebbe valida una spogliazione senza questa dimensione penitenziale. Diffido dell’elemosina che non costa e che non duole».

Il dito nella piaga, si potrebbe dire. Come spesso accade, infatti, il papa coglie il segno e indica lucidamente uno dei tratti più rappresentativi della società, di quella occidentale almeno: la capacità di spendersi, di mettersi in discussione, di rinunciare anche, ma fino a un certo punto, finché non si supera il limite della sopportazione, o della convenienza. Tutto il messaggio è incentrato sul tema, caro al papa, della miseria.

Sono tre le forme di miseria dal punto di vista di Francesco. La prima è di tipo «materiale», detta anche povertà, quella che priva di acqua e cibo e delle condizioni igieniche minime l’individuo: «Di fronte a questa miseria la chiesa offre il suo servizio – dice il papa – Nei poveri e negli ultimi noi vediamo il volto di Cristo; amando e aiutando i poveri amiamo e serviamo Cristo». Ma le miserie che sembra preoccupare di più il pontefice sono quella morale e quella spirituale. La prima consiste nella schiavitù al vizio e al peccato (fatto di alcol, droga, pornografia): «Quante persone hanno smarrito il senso della vita, sono prive di prospettive sul futuro e hanno perso la speranza! E quante persone sono costrette a questa miseria da condizioni sociali ingiuste, dalla mancanza di lavoro che le priva della dignità che dà il portare il pane a casa», si chiede il papa. La miseria spirituale invece si presenta quando vince in noi la convinzione di essere autosufficienti, di non aver bisogno di quel Cristo «che ci tende la mano» e quindi «ci incamminiamo nella via del fallimento».

La povertà scelta da Cristo, allora, diventa uno stile di amare che abbiamo da fare nostro in questa Quaresima, nella quale il papa invita tutti a farsi testimoni del messaggio di gioia che è il vangelo, «il vero antidoto contro la miseria spirituale».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: Quaresima 2014 (1), testimonianza (6), miseria (2), papa Francesco (301), messaggio (10)