Bassetti sulla sinodalità, Papa Francesco e i muri, vescovi a presidente Slovacchia, rapporto Ocse, Venezuela

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Bassetti sulla sinodalità, Papa Francesco e i muri, vescovi a presidente Slovacchia, rapporto Ocse, Venezuela

Sinodalità: card. Bassetti, “ne abbiamo bisogno per restare un punto di riferimento morale e sociale per il nostro Paese”

“I cristiani sono sinodali”. A ricordarlo è il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, nell’introduzione ai lavori del Consiglio episcopale permanente, in corso a Roma fino al 3 aprile. “Non è un vestito esteriore la sinodalità”, ha precisato il porporato a proposito di quella che ha scelto come parola-chiave, declinata a 360 gradi, della sua introduzione: “Ha un significato misterico, contenuto in quella piccola preposizione: ‘syn’, insieme, frutto e condizione della venuta dello Spirito Santo, che ama l’unità e la concordia. La sinodalità è la forma esteriore che il mistero della communio assume nella vita della Chiesa: i cristiani sono sinodali, ossia ‘compagni di viaggio, portatori di Dio, portatori del tempio, portatori di Cristo e dello Spirito’, secondo l’espressione di Sant’Ignazio di Antiochia. È quindi uno stile la sinodalità, che nasce da quella vita di grazia che conforma al Signore Gesù”. “Sorge dal basso la sinodalità”, ha spiegato Bassetti: “Inizia dall’ascolto, dove ciascuno ha qualcosa da imparare dall’altro, nella volontà di mettersi in sintonia, di accogliersi reciprocamente. Traspare nel linguaggio e nel comportamento, nelle relazioni, nelle scelte, nel modo ordinario di vivere. È generativa la sinodalità. Avvicina la realtà nella disponibilità ad apprendere e coinvolgersi. È sguardo sull’uomo: dagli ambiti di Verona – la vita affettiva, il lavoro e la festa, la fragilità umana, la tradizione e la cittadinanza – alle vie di Firenze: uscire, annunciare, abitare, educare e trasfigurare”. “È anche faticosa la sinodalità”, ha riconosciuto il cardinale: “Richiede spiritualità evangelica e appartenenza ecclesiale, formazione continua, disponibilità all’accompagnamento, creatività”. “È il passo a cui Papa Francesco non si stanca di richiamarci”, ha sottolineato Bassetti: “Ne abbiamo bisogno per essere davvero Popolo di Dio, come pure per restare un punto di riferimento morale e sociale per il nostro Paese”.

Papa Francesco: conferenza stampa in aereo, “coloro che costruiscono i muri finiranno prigionieri dei muri che hanno costruito”

“Coloro che costruiscono i muri finiranno prigionieri dei muri che hanno costruito. Invece quelli che costruiscono ponti, andranno tanto avanti”. Lo ha detto il Papa, rispondendo alle domande dei giornalisti sul volo di ritorno dal Marocco. “Costruire ponti per me è una cosa che va quasi oltre l’umano, ci vuole uno sforzo molto grande”, ha proseguito Francesco: “Il ponte è per la comunicazione umana. E questo è bellissimo e l’ho visto qui in Marocco. Invece i muri sono contro la comunicazione, sono per l’isolamento e quelli che li costruiscono diventeranno prigionieri. I frutti non si vedono ma si vedono tanti fiori che daranno dei frutti, andiamo avanti così”. “Il dialogo non può essere di laboratorio, deve essere umano, e se è umano è con la mente, il cuore e le mani e così si firmano dei patti”, il monito del Papa, secondo il quale “il comune appello su Gerusalemme è stato un passo avanti fatto non da un’autorità del Marocco e da un’autorità del Vaticano, ma da fratelli credenti che soffrono vedendo questa ‘Città della speranza’ che ancora non è così universale come tutti vogliamo: ebrei, musulmani e cristiani. Tutti vogliamo questo. E per questo abbiamo firmato questo desiderio: è un desiderio, una chiamata alla fraternità religiosa che è simbolizzata in questa Città che è tutta nostra. Tutti siamo cittadini di Gerusalemme, tutti i credenti”.

Slovacchia: Caputova eletta presidente. Mons. Zvolensky, “difenda i valori fondamentali che stanno alla base della nostra società”

(Bratislava) Gli elettori in Slovacchia hanno riscritto la storia della leadership del Paese al secondo turno delle elezioni presidenziali dello scorso sabato. Zuzana Caputova, avvocato, è la prima donna eletta a ricoprire la carica di presidente della repubblica e assumerà l’incarico il 15 giugno 2019. Caputova si è imposta su Maros Sefcovic, sostenuto dal partito al governo Smer, ottenendo il 58,4% dei voti contro il 41,59% del rivale. Mons. Stanislav Zvolensky, presidente della Conferenza episcopale slovacca, ha inviato un messaggio alla neoeletta presidente augurandole forza morale e retta capacità di giudizio, moderazione e senso della giustizia. “Mi auguro che la nuova presidente difenda i valori fondamentali che stanno alla base della nostra società e che lavori per la promozione e il rafforzamento del bene comune sulla base dei principi cristiani”, si legge nel messaggio. Da mons. Zvolensky anche l’augurio che Zuzana Caputova possa unire i cittadini della Slovacchia sulla strada verso il benessere, dimostrando “abilità e coraggio nel rappresentare la Slovacchia in maniera positiva all’estero”.

Ocse: in Italia “riforme pluriennali per favorire una crescita più solida e inclusiva”

“L’economia italiana presenta grandi punti di forza. Le esportazioni, i consumi privati, i flussi di investimenti e il dinamismo del settore manifatturiero hanno favorito la crescita di questi ultimi anni, mentre le riforme del mercato del lavoro hanno contribuito a un aumento del tasso di occupazione di 3 punti percentuali dal 2015 a oggi. Il Paese, però, continua ad affrontare significativi problemi in campo economico e sociale. Per risolverli è necessario adottare una serie di riforme pluriennali per favorire una crescita più solida e inclusiva e ripristinare la fiducia nella capacità di riforma”. Lo ha affermato Angel Gurrìa, segretario generale dell’Ocse (l’organizzazione dei Paesi più sviluppati), durante la presentazione del Rapporto economico sull’Italia. Il Rapporto dell’Ocse stima una diminuzione del Prodotto interno lordo italiano pari allo 0,2% nell’anno in corso e un aumento dello 0,5% nel 2020. Per favorire una crescita dell’occupazione e della produttività più robusta, migliorare il benessere e far scendere il rapporto debito/Pil, l’Ocse incoraggia dunque il varo di una serie di riforme di vasta portata. Secondo le simulazioni dell’organismo, entro il 2030 la crescita annua del Pil dovrebbe passare dallo 0,6% con le misure attualmente in vigore a oltre il 1,5% qualora le riforme fossero adottate. Tra le varie riforme proposte dall’Ocse, lo studio sottolinea che il miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’amministrazione pubblica e del sistema giudiziario avrebbe l’impatto più significativo sul Pil. Nel Rapporto si auspica anche “un maggior coordinamento tra l’amministrazione centrale e locale” per assicurare “un impiego più efficace dei fondi europei” con l’obiettivo di “ridurre le vaste disparità regionali”.

Venezuela: Maracaibo in ginocchio per i ripetuti blackout. Mons. Azuaje, “nella popolazione stanchezza e squilibrio, non funziona nulla”

Le conseguenze dei ripetuti blackout sulle persone sono devastanti. Lo spiega al Sir mons. José Luis Azuaje, arcivescovo di Maracaibo, la città che più di ogni altra sta soffrendo per i blackout che hanno flagellato il Venezuela durante il mese di marzo: “Stanchezza e squilibrio psichico. Non si sa mai quando arriverà la luce e quando la toglieranno. Le persone si scoraggiano perché non funziona nulla. Il Governo ha approfittato di queste mancanze di energia come fattore per disarmare la popolazione, oltre che per mantenerle occupate a cercare cibo e medicine. Devo dire, però, che il popolo nel perde la speranza che ci possa essere un cambiamento politico che permetta a persone serie e amanti della patria di guidare le imprese del Paese e lo Stato”. La Chiesa è naturalmente immersa in questa situazione, prosegue mons. Azuaje, che è anche presidente della Conferenza episcopale venezuelana: “Tutti i parroci hanno sofferto, le nostre parrocchie non hanno impianti elettrici ausiliari. La Curia, l’Università Cattolica, le 41 scuole gestite dall’arcidiocesi non hanno potuto restare aperte. Si sono bloccati i telefoni e internet non funzionava. Per cercare di dormire, vivendo in una città con una temperatura che oscilla tra i 32 e i 40 gradi, si aprivano le porte e le finestre, con rischi di insicurezza. La Chiesa ha continuato a prestare servizio per quello che era possibile. Le messe sono state celebrate la mattina, per evitare il caldo e l’oscurità, le attività e le riunioni dono state sospese”.

Osservatorio tg: Eurispes, “Salvini protagonista quasi assoluto della comunicazione”

“Protagonista quasi assoluto della comunicazione, tra ottobre 2018 e marzo 2019, è sempre Matteo Salvini (un dato che conferma il trend iniziato dopo le elezioni del 4 marzo 2018)”. È quanto emerge dal Rapporto semestrale dell’Osservatorio tg dell’Eurispes, presentato oggi a Roma. Lo studio ha preso in esame le presenze nei titoli dei protagonisti politico-istituzionali nelle edizioni di “primetime” da ottobre 2018 a marzo 2019. Il leader della Lega ha una presenza media nei tg del 10,02%, seguito da Luigi Di Maio (9,00%), Giuseppe Conte (6,78%) e Sergio Mattarella (4,29%).“In virtù del combinato disposto delle innumerevoli frizioni con la parte ‘gialla’ del Governo (in particolar modo sulla Tav) e dell’attenzione mediatica conquistata sui temi dell’immigrazione (con tanto di iscrizione del vicepremier nel registro degli indagati in relazione alla vicenda Diciotti) – ha spiegato Luca Baldazzi, responsabile dell’Osservatorio tg -, Salvini ha raccolto, tra ottobre 2018 e marzo 2019, quasi 900 presenze nelle titolazioni di tg delle 7 testate generaliste (le tre principali emittenti Rai e Mediaset e La7, ndr.) nelle edizioni di primetime”. “Il capo della Lega ha potuto contare su di un tempo di parola notevolissimo – ha detto Baldazzi – , assolutamente superiore a quello del premier e del suo amico-competitor Di Maio”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir