Brexit al rallentatore, ma l’economia peggiora

Proseguono al rallentatore i negoziati per definire i “dettagli” giuridici della Brexit. Le incertezze, oltre agli aspetti economici, sono soprattutto legate alle regole per i lavoratori europei nel Regno Unito. Intanto la Banca d'Inghilterra guarda preoccupata all'impatto sull'economia dell'isola.

Brexit al rallentatore, ma l’economia peggiora

Proseguono al rallentatore i negoziati per definire i “dettagli” giuridici della Brexit. Più per colpa britannica che europea.
L’Unione Europea ha infatti metabolizzato ampiamente l’uscita ed è invece la controparte inglese ad avere le maggiori difficoltà strategiche (in primis le manifestazioni interne dei movimenti e dei gruppi di potere contrari all’uscita dall’Unione).

Nelle prossime settimane probabilmente si assisterà a scontri politici veri e propri visto che si discuterà di denaro: finora «non sono stati fatti progressi sostanziali non per mancanza di tempo ma di sostanza», fanno sapere fonti della Commissione.
A Bruxelles attendono il dossier che Londra dovrà presentare per dettagliare la sua posizione giuridica in merito alla metodologia da seguire per calcolare il costo “contrattuale” della Brexit.
Nel frattempo agli inizi di agosto è arrivata la smentita di Theresa May sull’ipotesi di un conto da 40 miliardi di euro che Londra sarebbe disposta a pagare all’Unione Europa.

Le incertezze, invece, sono soprattutto legate alle regole per i lavoratori europei nel Regno Unito: l’idea del governo inglese è quella di stabilire un numero chiuso per gli europei.
Non ci sarà bisogno del visto per i turisti continentali decisi a visitare il Regno Unito, almeno sino al marzo 2019 quando la libera circolazione dei cittadini Ue finirà, secondo le dichiarazioni del portavoce della premier britannica.

Nubi in arrivo invece per l’economia inglese post-Brexit
«Sta già pesando sull’economia nazionale», ha ammonito Mark Carney, governatore della Bank of England.
Previsioni di crescita al ribasso (1,7 per cento quest’anno, contro l’1,9 previsto a maggio), sterlina al minimo da nove mesi sull’euro e l’inizio dell’erosione da parte dei risparmiatori inglesi del proprio patrimonio mobiliare.

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