Opere di Misericordia a Cieszny e una preghiera per l'Europa

Dopo un venerdì in montagna, sul Wisla, dedicato all’incontro di tutti gli italiani presenti per il gemellaggio nella diocesi di Bielsko-Biala, il sabato per i primi 371 pellegrini padovani ha un sapore più intimo.

Opere di Misericordia a Cieszny e una preghiera per l'Europa

Opere di misericordia

Si resta nelle parrocchie della cittadina di Cieszyn, per sperimentare in prima persona le opere di misericordia, corporali e spirituali. Si parte in piazza, tutti insieme. Qui i volontari polacchi invitano i pellegrini a recitare insieme la coroncina della Divina Misericordia, in italiano e in polacco: per molti è la prima volta. Al termine, si viene condotti in vari luoghi della città e dei dintorni per un piccolo gesto di volontariato. La maggioranza si ritrova in ospizi, ospedali e centri di ricovero, ma alcuni ragazzi vengono invitati a dare una mano in biblioteca (insegnare agli ignoranti) e persino in cimitero (seppellire i morti). Nel grande cimitero di Cieszyn i giovani hanno pregato davanti alla tomba dei caduti delle guerre mondiali, dove sono seppellite vittime originarie di ogni Paese, Italia compresa. In biblioteca si contemplano antichi volumi e si resta stupiti di fronte allo stoico attaccamento della Polonia alla sua cultura, unico argine (assieme al cattolicesimo) che l’ha fatta sopravvivere alle dominazioni straniere.

Modugno, Battisti, Inno della GMG. Italianità e musica.

Le suore della Misericordia di San Carlo Borromeo sono una presenza stimata e riconosciuta a Cieszyn, con uno studentato femminile (che ora ospita una quarantina di pellegrini) e una casa di riposo. Proprio qui, ad un gruppo di pellegrini di rallegrare un’oretta agli anziani ospiti della struttura. Sono lì, tutti in fila, sopra le loro sedie a rotelle, che guardano l’orizzonte con gli occhi persi e sofferenti. Quando però la chitarra inizia ad intonare i primi timidi accordi e i ragazzi cominciano a rispondere con voce sempre più forte, l’atmosfera si anima. Gli anziani salutano, applaudono seguendo il ritmo della musica e quando arriva il turno di “Nel blu dipinto di blu” c’è chi canticchia le note già ascoltate, chissà quanti anni fa, in radio, dalla voce di Domenico Modugno. Anche le suore, nei loro abiti pesanti, si uniscono alla festa sfoderando una chitarra e abilità canore davvero sorprendenti.

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Canti anche per gli anziani ospiti dei frati nel convento di Bonifratsy: qui si alterna l’inno della Gmg di Cracovia in italiano ai classici di Battisti, da strimpellare con un semplice giro di do. Nessun’opera gigantesca, eppure basta questo per regalare un momento di felicità.

Una preghiera per l’Europa

Una messa veloce (alle 13 c’è un matrimonio) chiude una mattinata di gioia semplice, senza troppi “fuochi d’artificio”. Don Leopoldo Zanon, che presiede la celebrazione, invita i giovani a dare spazio allo stupore, anche se gli orari o piani originali ogni tanto saltano. Nel giorno di Santa Brigida, patrona assieme a San Benedetto dell’Europa, si prega per l’intero continente, ma le paure e gli orrori di Parigi, Nizza e Monaco appaiono distanti anni luce da questo clima di festa. Ma è proprio da questi giovani che arriverà la risposta migliore ad ogni odio più o meno organizzato.

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