A Bologna in 150 mila sfilano in piazza con Libera contro le mafie

Sabato 21 marzo Libera, l’associazione di don Luigi Ciotti, scende in piazza ancora una volta per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. È l’edizione numero 20 e quest’anno porta a Bologna oltre 150 mila persone per quello che «non è un evento – spiega il sacerdote – ma un percorso di una storia che stiamo costruendo insieme». 

A Bologna in 150 mila sfilano in piazza con Libera contro le mafie

Dunque «riempiamole queste vie, per gridare all’Italia da che parte si sta» continua il fondatore di Libera, ma da quel momento in poi «contro le mafie non potrà essere più come prima. Una linea di demarcazione viene segnata, per noi, con Bologna».
L’edizione 2015 assume quindi molteplici significati particolari, che don Ciotti spiega così: «In Italia c’è certamente qualcuno che in questo momento vuole giocare sporco, vuole portare un contributo che non aiuta la ricerca della verità. Abbiamo bisogno di essere più attenti, più radicali». Dunque «ben venga la commissione parlamentare antimafia che vada a dimostrare dove il denaro viene usato per i progetti».

Il sacerdote non risparmia critiche ai «molti che si sono riempiti la bocca di antimafia, ma l’antimafia è un problema di responsabilità e di coscienza, non è una carta d’intenti che si può tirare fuori a seconda delle circostanze» e se si approfondirà «scopriremo delle cose», perché «chi di noi opera nei territori, nella quotidianità – continua – coglie dei segnali, delle contraddizioni e delle cose che non funzionano». Nessuna accusa diretta dunque, ma la denuncia che qualcosa anche nella meritoria lotta alle mafie sembra non funzionare

Ecco la ragione per cui Libera chiede uno scatto di reni anche al governo Renzi, che sta compiendo passi in avanti, ma non ancora sufficienti: «Sui beni confiscati il governo Letta aveva fatto una commissione di lavoro per cercare di dare uno scatto e poi questo pacchetto è passato al governo attuale, che si batte, ma è tutto troppo fermo, in ritardo... E così anche sulla corruzione, si sono fatti diversi passi in avanti, ma poi bisogna fare i conti con i compromessi per stare a galla, ci sono gli eventi contrari che vorrebbero probabilmente altro».

Secondo il programma consolidato il corteo parte alle 9.30 da via Costa davanti allo stadio Dall'Ara per concludersi in piazza VIII Agosto. Dal palco vengono letti oltre mille nomi delle vittime delle mafie, delle vittime del rapido 904, delle stragi del 2 agosto 1980 di Bologna e di Ustica.
Nel pomeriggio si svolgono seminari tematici dalla corruzione al doping, dall’intreccio mafia e politica alle ecomafie, dall'educazione ai beni confiscati, dall'informazione all'etica delle professioni. Sono 600 i familiari delle vittime presenti, altri arrivano da Messico, Bosnia e Argentina.

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