Note di notte. Il calendario dell'Avvento "musicale" dell'Arcidiocesi di Vienna

Ogni giorno le porte della cattedrale si trasformano nelle porticine di una delle finestrelle del calendario e conducono lo spettatore all’interno della cattedrale, accompagnandolo con brani tipici di questo periodo.

Note di notte. Il calendario dell'Avvento "musicale" dell'Arcidiocesi di Vienna

L’irruente strombazzare dei clacson fa da contrappunto alle voci dei motori che, come onde, tra un colpo di gas e l’altro, si fanno strada in mezzo al traffico, tra scooter impazienti di strada e autobus stanchi di chilometri. E poi ci sono i cori delle sirene, che annunciano, ognuna a modo suo, un qualche tipo di emergenza.

Noi le grandi città le conosciamo così. Un flusso continuo e costante di suoni, che si intrecciano lungo le vie e attraverso le piazze, tessendo così la colonna sonora della giornata. Ma anche nelle grandi città c’è un momento in cui regna il silenzio. I pendolari devono ancora mettersi in strada e chi ha fatto serata è rientrato a casa, dopo il tradizionale cornetto appena sfornato a suggellare una notte di festa. Sonnecchiano anche gli amici a quattro zampe, che la giornata la aprono con il consueto saluto al sole e alla vegetazione dell’isolato. È forse solo una manciata di minuti in cui anche l’aria, abbracciando case e strade, tira il fiato e si riempie di silenzio e tranquillità. E il tempo, ovattato dalle luci dei lampioni, sembra stiracchiarsi rasserenato.

È in questo silenzio, che avvolge la città, che si aprono le finestrelle virtuali del calendario d’Avvento ideato da Konstantin Reymaier, sacerdote austriaco, direttore dal 2010 del dipartimento musica sacra dell’arcidiocesi di Vienna e, dal 2016, organista della cattedrale di S. Stefano.

“Questo calendario d’Avvento che si può seguire sui miei profili social (Konstantin Reymaier su Fb e Domorganistwien su Ig) e sulla pagina YouTube  dell’arcidiocesi di Vienna ha due obiettivi. Il primo è portare gioia – racconta –. Gli ultimi due anni sono stati molto faticosi per tante persone. Per questo non ho voluto fare un calendario d’Avvento con messaggi educativi, ma semplicemente con delle belle melodie e delle belle immagini. Sono convinto che la gioia sia una qualità spirituale importante. E questo è ciò che mi sta a cuore. Il secondo obiettivo del calendario è quello di far conoscere a tutti, e non solo a chi frequenta il duomo di Vienna, la ricchezza e la varietà di colori timbrici che ha il nuovo organo della cattedrale di S. Stefano, inaugurato nel 2020”.

Una storia interessante, quella dell’organo della cattedrale viennese. “Durante la ricostruzione, dopo la seconda guerra mondiale – racconta Reymaier – venne costruito un nuovo grande organo nella navata occidentale. Purtroppo l’acustica della cattedrale è molto complessa e la navata occidentale è un luogo poco adatto alla musica. Nel 1990 si è deciso di costruire un nuovo organo nella parte anteriore della navata meridionale. Il vecchio strumento non venne più suonato e andò via via deteriorandosi. Quando sono arrivato in cattedrale, 12 anni fa, le grandi canne rischiavano di cadere. Nessuno voleva rischiare che una canna di 500 chili finisse sulla testa di un visitatore della cattedrale. Era quindi necessario fare qualcosa. Insieme al direttore del coro della cattedrale, Markus Landerer, ho valutato se fosse possibile e sensato rinnovare lo strumento. Ci sono voluti ben 10 anni di lavoro, ma alla fine è stato creato uno strumento con una ricchezza di sonorità che non ha eguali. Circa il 45% delle canne sono del vecchio organo e, dopo essere state restaurate, sono state integrate in un nuovo concetto di suono”.

L’idea del calendario d’Avvento è nata la scorsa estate. “C’è grande interesse in tutto il mondo per il nuovo organo della cattedrale e il primo cd di brani, che ho pubblicato con la Deutsche Grammophon, è già alla seconda ristampa – prosegue Reymaier –. Per far conoscere a tutti le tante “voci” di questo straordinario strumento, ho pensato di fare un calendario d’Avvento. Ne ho parlato con il mio amico Rainer Keplinger, regista che nel 2020 ha già realizzare un lungometraggio sull’organo per la ORF. Lui è stato subito entusiasta e così il progetto ha preso forma”.

Un progetto, semplice nella sua struttura, ma di qualità. “Credo – sottolinea Reymaier – che la questione della qualità sia fondamentale: le persone notano inconsciamente se qualcosa è di alta qualità o meno. Di conseguenza una cosa può affascinare o annoiare. Ecco perché per me era importante non mettere in rete un video amatoriale, ma lavorare ai massimi livelli”.

Quattro è il numero che fa da filo conduttore a questo progetto. Quattro sono le persone che lo hanno realizzato: oltre all’organista Reymaier, sono stati coinvolti anche il tecnico del suono Martin Macheiner, il cameraman Philipp Aschauer e lo stesso Keplinger, che si è occupato della regia e del montaggio. E quattro sono state le ore di riprese fatte di notte, all’inizio di ottobre, nella cattedrale. “Sono state utilizzate anche le immagini di una registrazione precedente – rivela Reymaier –. All’inizio di gennaio 2021 ho girato un video per la Deutsche Grammophon. In quei giorni la cattedrale era ancora decorata per il Natale. Deutsche Grammophon ci ha gentilmente concesso di utilizzare queste immagini per il calendario d’Avvento”.

Ogni giorno le porte della cattedrale si trasformano nelle porticine di una delle finestrelle del calendario e conducono lo spettatore all’interno della cattedrale, accompagnandolo con brani tipici di questo periodo. “Si tratta di brevi improvvisazioni – spiega Reymaier – a partire da melodie note. Ho scelto diversi canti d’Avvento e di Natale conosciuti anche a livello internazionale, in modo che possano essere apprezzati non solo dagli austriaci”.

Le note dell’organo della cattedrale di Vienna aprono una finestra in mezzo al caos dei nostri giorni. “La musica – sottolinea – è un’importante finestra di riflessione. Ci parla in modo diverso dalle parole. Può condurci al silenzio e quindi aprire il nostro cuore. Soprattutto la musica meditativa ci accompagna nell’ascolto. E anche questa è una qualità importante nella vita spirituale. Crediamo che Dio ci “parli”, ma spesso non lo ascoltiamo”. Reynmaier nella cattedrale di Vienna non è solo organista. “Oltre a presiedere le celebrazioni eucaristiche, opero principalmente come confessore e direttore spirituale. Con la mia musica raggiungo molte persone oltre gli orizzonti della Chiesa. E anche questo mi piace molto. Quando tengo un concerto seguono poi dialoghi e domande di carattere spirituale. Soprattutto quando i miei interlocutori sono persone che non frequentano abitualmente la Chiesa, ecco queste conversazioni sono molto interessanti e si concentrano subito su argomenti concreti: domande sulla Bibbia, sulla preghiera e su Dio. Sia che predichi o che suoni, la mia preoccupazione principale è quella di aiutare le persone nella loro ricerca di Dio. Questo è fondamentale per la mia vocazione. La musica, la predicazione e il colloquio spirituale sono solo i mezzi per raggiungere questo scopo”.

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Fonte: Sir