8 x mille. Thailandia, diamo il nostro sostegno alla missione

Una firma che fa bene anche a chi ogni giorno si dona gratuitamente nelle missioni lontane, senza tornaconto. Come don Raffaele Sandonà che in Thailandia vede nei fratelli accanto a sè semplicemente delle persone da amare

8 x mille. Thailandia, diamo il nostro sostegno alla missione

Avolte lo facciamo con leggerezza, senza pensarci troppo, apponiamo una crocetta sul modulo, con distrazione. Eppure quel gesto che ripetiamo annualmente nella dichiarazione dei redditi alla voce 8 x mille, rappresenta tantissimo per “tanti”: a cominciare dai sacerdoti e dalle persone – uomini, donne, famiglie – a cui portano quotidianamente gesti e parole di bene. Don Raffaele Sandonà della Diocesi di Padova, 45 anni, è uno di loro, missionario fidei donum in Thailandia, dove è presente da 14 anni. In quella terra lontana i cattolici sono soltanto lo 0,5 per cento della popolazione, eppure il missionario non ha a cuore i numeri, bensì le singole persone e il portare loro Gesù Cristo, il suo messaggio di amore infinito per l’uomo; il modo in cui lo fa è semplice: testimonianza quotidiana e dono gratuito di sé. Don Raffaele opera nella Diocesi di Chiang Mai, a Nord del paese, riconosciuta tale soltanto nel 1967. Le attività a cui si dedica sono simili a quelle delle nostre parrocchie: pastorali – servizi liturgici, catechesi – e burocratico-amministrative. La sua parrocchia è l’unica presente nella città di Chiang Mai dove si trovano anche comunità di gesuiti e salesiani, impegnate anch’esse nella cura spirituale della popolazione. «Il nostro lavoro è dedicato anche al mondo della scuola, dal nido fino alle superiori – racconta don Raffaele, originario di Caltrano, altopiano di Asiago – ne sono presenti tre qui: una diocesana, una gestita dalle suore orsoline e una dai fratelli di san Gabriele di Montfort. Nonostante i cattolici presenti in Thailandia siano una minoranza, nella nostra parrocchia se ne trova un buon numero: la domenica partecipano alle celebrazioni fino a 1.300 fedeli. In diocesi, infatti, i cattolici sono di più rispetto alla media nazionale, circa il 5 per cento (oltre 50 mila persone), sparsi su un territorio grande quanto il Triveneto». Nei luoghi dove opera il missionario è presente una bella Cattedrale e vi sono altri sacerdoti, una quarantina, che si dedicano alle cappelle sparse nelle zone periferiche e rurali della diocesi. In Thailandia, dove anche il vescovo Claudio Cipolla si recherà nel prossimo mese di agosto, la maggioranza della popolazione è buddista (93,6 %), ma sono presenti anche mussulmani (2,6 %), protestanti (2,2 %) e cattolici (1,2 %). Il rapporto dei cattolici con le altre confessioni è pacifico, rafforzato anche dalla visita di quattro anni fa di papa Francesco, che ha sottolineato con forza il legame di unità con i buddisti. Nella stessa Diocesi di Chiang Mai, distretto di Chae Hom, grazie alla missione Triveneto, opera da oltre vent’anni don Bruno Rossi (Diocesi di Padova), mentre a Lamphun sono presenti don Bruno Soppelsa (Diocesi di Belluno-Feltre) e don Ferdinando Pistore (Diocesi di Vicenza). Don Raffaele qualche anno fa sosteneva che la missione “si fa per contagio”, attraverso la carità gratuita, le opere di bene, l’interessamento nei confronti delle persone. «A distanza di tempo constato che c’è stata qui una buona crescita di cattolici – aggiunge – oggi arriviamo a celebrare circa duemila battesimi all’anno e, nel 2022, ci sono stati sedici battesimi di persone adulte e già dieci in questo 2023. Nella popolazione c’è un interesse crescente nei confronti del cristianesimo». La scelta annuale sulla dichiarazione dei redditi può essere forse più consapevole per ognuno di noi, sapendo che una delle tre aree di destinazione dei fondi è proprio per il sostentamento dei sacerdoti, come don Raffaele, spesso tra i primi promotori di opere di carità. Sul sito www.8xmille.it è possibile scoprire tante storie e visionare i rendiconti annuali: firmando, ciascuno di noi è protagonista di grandi cambiamenti.

Come firmare e compiere un gesto d’amore

I cittadini possono mettere la loro firma a favore dell’8 x mille alla Chiesa cattolica, per compiere «un gesto d’amore» – come invita la campagna di comunicazione di quest’anno – sulla scheda allegata al modello CU (Certificazione unica), sul modello 730 precompilato, sul modello 730 ordinario (non precompilato) e sul modello Redditi. Un esempio: coloro che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, possono utilizzare l’apposita scheda allegata al modello CU e nel riquadro relativo alla scelta per l’8 per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”. Per le indicazioni di compilazione degli altri modelli di dichiarazione dei redditi, e per ogni informazione, si può visitare il sito www.8xmille.it

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