8xmille alla Chiesa Cattolica per la Diocesi di Padova. Un’esperienza di vera solidarietà

Con la propria firma i cittadini possono contribuire alla realizzazione di progetti caritativi, di culto e pastorali oltre che al sostegno dei sacerdoti. Intervista al vescovo Claudio Cipolla

8xmille alla Chiesa Cattolica per la Diocesi di Padova. Un’esperienza di vera solidarietà

“Se prenderti cura di qualcuno ti fa sentire bene, immagina farlo per migliaia di persone”: è questo lo slogan scelto dalla Cei per promuovere la firma dell’8 x mille alla Chiesa cattolica. Abbiamo chiesto al vescovo Claudio Cipolla qual è, per la sua esperienza, il valore di tale messaggio. «Vi leggo il lungo percorso intrapreso per dare una nota educativa alla forma di finanziamento alla Chiesa e alle sue attività pastorali, culturali e sociali. Le Diocesi italiane stanno sperimentando un comune cammino di collaborazione e solidarietà. Un cammino esteso a tutti i cittadini. Lo scopo è che insieme si realizzino alcuni obiettivi. Le tante Chiese, ricche della loro storia e della loro particolare cultura, collaborano per aiutarsi tra di loro e insieme per aiutare il nostro Paese. Ci si aiuta tra Chiese per sostenere quelle maggiormente in difficoltà nel custodire un patrimonio culturale, educativo, sociale che le cambiate condizioni rendono difficile e troppo pesante da sostenere singolarmente. Abbiamo la consapevolezza che il patrimonio della Chiesa appartiene a tutti i cittadini». L’aiuto reciproco rende quindi possibile un servizio al nostro Paese. «Sì. Pensiamo ad esempio ai beni artistici: il battistero di Giusto de’ Menabuoi, per fare un esempio, così come le stupende chiese della nostra Diocesi sono patrimonio di tutti. Con l’8 per mille ci è data la possibilità, che resta comunque integrativa e parziale, di custodirle per tutti. Ma pensiamo anche ai tanti servizi sociali per persone con disabilità, migranti, per minori, donne in difficoltà; pensiamo alle Cucine economiche popolari con i loro 50 mila pasti annuali, ai centri di ascolto Caritas vicariali o parrocchiali: questi e molti altri servizi sono resi possibili da questo contributo che integra appunto quanto già autonomamente la Chiesa ha intrapreso, spinta dalla sua vocazione a servire le persone più in difficoltà o a valorizzare le testimonianze artistiche e culturali realizzate nel corso della sua storia. Lavorare insieme rende possibile ciò che singolarmente non è possibile realizzare». Il card. Matteo Zuppi, all’ultima Assemblea dei vescovi ha detto: «La Chiesa cattolica dà a tutti l’8 x mille, senza nessuna distinzione. È una grande forma di libertà fiscale, di redistribuzione della ricchezza, nata dall’intuizione di un fisco solidale». Come legge, per la sua esperienza – anche di parroco – lo “strumento” dell’8 per mille? «Il sistema dell’8 per mille è appunto uno strumento, che permette alla Chiesa di avere risorse per il sostentamento del clero e per il sostegno delle sue attività sociali, culturali e pastorali. Richiede ovviamente che sia utilizzato bene e con trasparenza, perché si tratta di denaro pubblico. Pur non essendo un esperto, mi sembra di poter affermare che l’8 x mille ha permesso sia di attivare ulteriori risorse economiche, sia di dar vita a iniziative e di reggere servizi che sarebbero costati molto di più allo Stato. Penso ad esempio alle nostre Cucine economiche popolari, il cui bilancio evidenzia che l’ente pubblico contribuisce a coprire solo il 5 per cento dei costi». Grazie all’8 per mille, dal 1990 a oggi la Chiesa cattolica ha potuto realizzare migliaia di progetti. Per continuare a farlo, non può essere lasciata sola. «Il grande rischio è che i cristiani si sentano esonerati dal dovere di sostenere direttamente le loro comunità e le iniziative da esse promosse, immaginando che “tanto i soldi alle parrocchie e ai preti vengano dall’8 x mille”. Si crea di fatto una specie di dipendenza della Chiesa da questo sistema di finanziamento, che per quanto venga definito “integrativo” in realtà è diventato quasi indispensabile. Ma soprattutto rischia di non favorire la partecipazione diretta dei fedeli al sostentamento e alla vita delle proprie comunità che si dovrebbero concepire come famiglia di cui tutti si sentono responsabili». Il gettito dell’8 x mille alla Chiesa cattolica è in forte calo, ma – ha dichiarato la Cei – «non intaccheremo le attività caritative della Chiesa, che saranno sostenute con altri fondi. L’8 x mille fa tanto bene: faremo di tutto per non farne di meno». Come vede il calo dell’8 x mille? «Contro la sottoscrizione dell’8 x mille a favore della Chiesa cattolica concorre l’indebolimento della sua credibilità a causa degli scandali e il processo di insignificanza che l’attuale forma della Chiesa ha assunto nel contesto culturale occidentale. È importante quindi dare comunicazione corretta e trasparente dell’uso che viene fatto dell’8 x mille, ma anche accettare che si prospetti una evoluzione del nostro sistema di sostegno alla Chiesa cattolica. In ordine alla nostra missione evangelizzatrice non è detto che non troveremo altre strade, più povere e semplici ma forse più adeguate all’annuncio del Vangelo. Temo però, qualora venisse meno questo sistema, che ne risentirebbero soprattutto le persone povere che aiutiamo, i servizi educativi, di accoglienza, di accompagnamento che ora offriamo, e il servizio al patrimonio artistico e culturale che custodiamo e che permettiamo a tanti di apprezzare».

Le indicazioni per mettere la propria firma

I cittadini possono mettere la loro firma a favore dell’8 x mille alla Chiesa cattolica, per compiere «un gesto d’amore» – come invita la campagna di comunicazione di quest’anno – sulla scheda allegata al modello CU (Certificazione unica), sul modello 730 precompilato, sul modello 730 ordinario (non precompilato) e sul modello Redditi. Un esempio: coloro che possiedono solo redditi da pensione, da lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi, possono utilizzare l’apposita scheda allegata al modello CU e nel riquadro relativo alla scelta per l’8 x mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”. Per le indicazioni di compilazione degli altri modelli di dichiarazione dei redditi, e per ogni informazione, si può visitare il sito www.8xmille.it

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