Accompagnare la famiglia. Crescere insieme tra genitori. Il nostro compito? Cooperare alla semina

Accompagnare la famiglia Cristiana e Luca ci raccontano la propria esperienza di famiglia che, in parrocchia, si è resa disponibile a camminare a fianco di altre famiglie. Continua così il percorso – condiviso da ufficio di Pastorale della famiglia e Difesa – per approfondire Amoris laetitia nell’anno che papa Francesco ha voluto dedicare alla famiglia. In vista dell’incontro mondiale a Roma, dal 22 al 26 giugno

Accompagnare la famiglia. Crescere insieme tra genitori. Il nostro compito? Cooperare alla semina

Quando ci è stato chiesto dal parroco di accogliere le famiglie che chiedono il battesimo nella nostra comunità e, successivamente, di accompagnare i genitori nel cammino di iniziazione cristiana (ic), ci siamo interrogati su come volevamo presentarci. Siamo quindi partiti dalla riflessione che, prima di tutto, siamo genitori in mezzo ad altri genitori, non siamo migliori perché catechisti, ma viviamo le loro stesse esperienze, i loro stessi dubbi. Non siamo guide spirituali: siamo accompagnatori. Non siamo “coppia guida” per i genitori dei futuri battezzati, ma il primo approccio alla comunità cristiana da parte di una famiglia che chiede il battesimo, per poi magari incontrarla in chiesa alla domenica oppure di nuovo durante il percorso dell’ic, nel senso della continuità.

Per prepararci agli incontri dell’ic, oltre alla formazione in parrocchia, ci siamo interrogati su come fare in modo che i genitori diventino veramente accompagnatori dei figli nel cammino dei sacramenti, come fare per farli partecipare, per far condividere le esperienze, le paure, senza “catechizzare” per forza, senza ergerci a “maestri di vita”. Così abbiamo iniziato a conoscerli, con un semplice test anonimo. Ecco cosa è emerso: pur essendo tutti battezzati, solo il 40 per cento frequenta l’eucarestia domenicale; la totalità dei casi non ricorda l’ultima confessione; il 68 per cento non fa alcuna attività in parrocchia e il 99,5 per cento non parla di fede con nessuno.

Partendo dalle indicazioni dell’ufficio diocesano abbiamo cercato, mantenendo la stessa proposta, di calarla nella realtà di ognuno: il Vangelo viene commentato alla luce dei fatti accaduti durante la settimana; il lavoro di gruppo, non possibile in tempi di Covid per il distanziamento, viene sostituito da un questionario anonimo dove ognuno può inserire i propri commenti e poi noi catechisti li rileggiamo a tutto il gruppo; ascoltiamo canzoni o brevi monologhi legati al tema dell’incontro... Abbiamo parlato dell’umiltà, dell’amore familiare, dell’importanza dei riti nella vita delle nostre famiglie e dei piccoli gesti. Abbiamo così cominciato a vedere la partecipazione dei papà, spesso latitanti, di alcune mamme che non si vedevano da molto, magari per impegni di lavoro. Sentiamo che questo cammino dedicato ai genitori assieme ai figli sta dando dei frutti, sta ponendo dei nuovi interrogativi e sta facendo crescere tutti, noi accompagnatori per primi.

Il servizio della catechesi è complesso, soprattutto nel periodo particolare che stiamo vivendo, quando magari incontriamo dei genitori di figli piccoli che vorrebbero battezzarsi, che magari hanno il terrore della pandemia o non sono proprio interessati a un cammino di formazione cristiana. O quando agli incontri dell’ic ci sono genitori che si stanno separando e sono seduti lontani uno dall’altro. Continuiamo, però, con speranza e buona volontà, perché «il nostro compito è cooperare nella semina: il resto è opera di Dio».

Tutta la famiglia è impegnata in parrocchia

Luca e Cristiana si conoscono nel 2000. Lui venditore per un’azienda farmaceutica e lei insegnante di scuola primaria hanno tre figlie: Rachele, Ester e Miriam. Frequentano la parrocchia di Peraga. Luca suona chitarra e batteria e Cristiana, con le figlie più grandi, canta nel coro dei giovani. Miriam ha iniziato il percorso di chierichetta.

Cristiana Piva e Luca Leandrin

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