Alano di Piave. Presentata la nuova fondazione che gestirà la casa di riposo

Sono in fase di conclusione le ultime formalità per avviare la nuova fondazione che gestirà la casa di riposo di Alano di Piave, proprietà della parrocchia. L’avvio a gennaio 2019. 

Alano di Piave. Presentata la nuova fondazione che gestirà la casa di riposo

Nascerà presumibilmente a inizio gennaio il nuovo soggetto giuridico che gestirà la casa di riposo di Alano di Piave, struttura di proprietà della parrocchia fin dal 1923. Il progetto, condiviso pochi giorni fa con l’assemblea parrocchiale, prevede la nascita di una fondazione che gestirà il complesso.

«Con don Marco Cagol, vicario episcopale per i rapporti con il territorio – spiega don Francesco Settimo, parroco moderatore dell’unità pastorale di Quero – è stato individuato un gruppo di studio composto da esperti della Diocesi e dai parroci di Alano, Quero, Fonzaso e Arsiè con cui si è studiato uno statuto per dare vita alla Fondazione. I soci fondatori sono le parrocchie e la Diocesi. La Fondazione sarà composta da un consiglio di amministrazione di tre laici che, a titolo gratuito, si occuperanno degli aspetti gestionali della casa di riposo, mentre la proprietà dell’immobile rimarrà della parrocchia».

Il complesso è composto da tre realtà: la casa di riposo vera e propria che accoglie persone non autosufficienti; l’ospedale di comunità che, con i suoi venti posti letto, occupa un’intera area dell’edificio; un’abitazione per autosufficienti, Casa Nani, adibita a comunità alloggio. La scelta a cui è giunto il gruppo di lavoro deriva dalla necessità di distinguere la realtà della parrocchia dalla gestione della casa di riposo, gestione a cui sempre più sono richiesti elevati standard qualitativi ed economici. In futuro singole persone, o altri enti, potranno entrare a farne parte in qualità di soci, sostenendo così la vita della struttura. 

«La casa di riposo – conclude don Francesco Settimo - avrà autonomia legale. Si sta cominciando anche con le scuole materne a trasferire le responsabilità, e penso sia un bel modo di valorizzare i laici. Il parroco sarà presente per la celebrazione dell’eucarestia settimanale e disponibile per le richieste degli ospiti».

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