Altichiero. Il grazie di tutta la comunità. Gli anniversari di ordinazione e di vita religiosa celebrati con il card. Luis Antonio Tagle

Altichiero. Domenica 9 ottobre la parrocchia ha festeggiato tre anniversari di ordinazione presbiterale e quattro di professione religiosa. Con la presenza del card. Luis Antonio Tagle

Altichiero. Il grazie di tutta la comunità. Gli anniversari di ordinazione e di vita religiosa celebrati con il card. Luis Antonio Tagle

Domenica scorsa, nell’ambito della festa della comunità, ad Altichiero si sono celebrati alcuni anniversari significativi di sacerdoti e religiose. A rendere ancora più speciale il momento è stata la presenza del card. Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione. «Il card. Tagle è stato di parola – ha detto mons. Lorenzo Piva, sacerdote diocesano con incarichi in Vaticano – Sei mesi fa gli dissi che celebravo il 50° della mia ordinazione e mi aveva detto: io vengo!». Oltre a mons. Piva hanno celebrato un anniversario altri tre sacerdoti e quattro religiose: mons. Lorenzo Mocellin, parroco a Santa Maria delle Grazie di Este, cinquant’anni di ordinazione; don Francesco Mascotto, parroco ad Altichiero dal 1994 al 2003 e ora a Dolo, quarant’anni di ordinazione; don Lorenzo Parolin, attuale parroco, arrivato quest’anno al 30°. E poi suor Elena Griggio, originaria di Altichiero, settant’anni di professione religiosa con le Figlie di don Orione, attualmente in servizio a Palermo e tre Dimesse (tutte nel 50° di consacrazione): suor Angelina Ballardin, attuale superiora della comunità di Altichiero; suor Mariagrazia Cavaliere, in parrocchia fino allo scorso anno; suor Cleofe Griggio, originaria di Altichiero, infermiera nella casa madre. «Una celebrazione bella, ricca, partecipata – racconta don Lorenzo Parolin – piena di familiarità. Un bel momento di chiesa domestica, di fraternità e convivialità, dove la testimonianza dei consacrati è diventata espressione di una famiglia, di una comunità di gratitudine al Signore». Il card. Tagle ha sottolineato la coincidenza fra la celebrazione dei giubilei e le letture della messa che parlavano, domenica scorsa, di ringraziamento e gratitudine. «La parola “eucarestia” – ha detto – significa ringraziamento e se l’eucarestia è fonte e culmine della vita e della missione cristiana, come dice il Concilio Vaticano II, il ringraziamento è una forza che deve permeare la vita cristiana, il ministero sacerdotale e la vita religiosa. Oggi dobbiamo chiederci se il ringraziamento occupa parte essenziale nella vita e nel servizio. Per ringraziare bisogna accettare la verità della propria povertà, vedere con stupore e meraviglia l’amore sorprendente che si riceve da Dio. Non bisogna dimenticare che ogni dono ha un donatore, per ringraziare bisogna vedere e tornare a chi dona, alla fonte del dono. Quanto sarebbero belle la vita quotidiana, il ministero sacerdotale e la vita consacrata se vissuti con profondo senso di umile gratitudine, con gli occhi sempre aperti alle azioni meravigliose di Dio!». «Il ringraziamento – ha poi concluso – si esprime al meglio nel servizio fedele a Dio, alla Chiesa e alla famiglia umana, specialmente ai poveri».

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