Amoris laetitia. Famiglie testimoni in comunità

Il sesto capitolo di Amoris laetitia, dove si sottolinea come dal cammino sinodale sulla famiglia sia emersa la necessità di sviluppare nuove vie pastorali, sollecita la riflessione a partire da “tre pennallate” – indicate da papa Francesco – dell’icona che raffigura una comunità cristiana. Ma... com’è che può accompagnare le famiglie?

Amoris laetitia. Famiglie testimoni in comunità

Papa Francesco, parlando della comunità cristiana ha detto: «Armonia, testimonianza, cura dei bisognosi: sono le “tre pennellate” dell’icona che raffigura una comunità cristiana, opera dello Spirito Santo...» (29 aprile 2014). Prendo spunto da queste “tre pennellate” per commentare il sesto capitolo dell’Amoris laetitia su come la comunità cristiana può accompagnare la famiglia.

1. Armonia «Aveva un solo cuore e un’anima sola» (At 4,32): è la condizione necessaria perché le nostre comunità cristiane diventino quella “famiglia di famiglie” (AL 202), dove gli sposi cristiani, i fidanzati, le famiglie trovino una casa dove si parla e si vive la «coraggiosa scommessa su un amore forte, solido, duraturo, capace di far fronte a tutto ciò che si presenti sulla loro strada» (AL 200). Il 26 dicembre dello scorso anno papa Francesco ha scritto una bellissima lettera agli sposi, dove parla della vocazione al matrimonio usando l’immagine biblica di Abramo: «Come Abramo, ciascuno degli sposi esce dalla propria terra fin dal momento in cui, sentendo la chiamata all’amore coniugale, decide di donarsi all’altro senza riserve. L’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascuno abbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra che Dio promette: essere due in Cristo, due in uno». Quando un uomo e una donna credono all’Amore come vocazione che Dio ha pensato per loro, sentono che «la missione forse più grande di un uomo e una donna nell’amore è questa: rendersi a vicenda più uomo e più donna» (AL 221), allora hanno il coraggio di uscire per andare verso quella terra che Dio promette e che si realizza nell’essere famiglia anche dentro la propria comunità cristiana che diventa casa della loro casa. «Essere due in Cristo, due in uno» penso sia la testimonianza più bella che una coppia possa dare dentro a una comunità, superando le divisioni, le crisi e le fatiche.

2. Testimonianza Quando un uomo e una donna dicono il loro “sì” davanti a Dio nel matrimonio, quel «“sì” che si sono scambiati è l’inizio di un itinerario» (AL 218) che matura poco alla volta e che fa diventare «il loro matrimonio... una “storia di salvezza”» (AL 227). È una storia di salvezza che passa anche attraverso le fragilità, i tempi della crisi, i momenti in cui si smarrisce il senso dell’Amore. Ed è proprio nella comunità, grazie a una spiritualità familiare ben curata, alla preghiera e alla partecipazione all’eucaristia domenicale che la coppia può riscoprirsi tale dentro a questo sacramento dell’Amore che hanno celebrato insieme.

3. Cura dei bisognosi Penso che la prima cura che una comunità cristiana debba avere sia proprio verso tutte le situazioni di fragilità, di crisi della coppia, di separati e divorziati. Papa Francesco afferma che «ogni crisi nasconde una buona notizia che occorre saper ascoltare affinando l’udito del cuore» (AL 232). In relazione ai separati e divorziati dice che «prendersi cura di loro non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità» (AL 243). Concludo con l’invito che papa Francesco rivolge agli sposi: «Vivete intensamente la vostra vocazione. Non lasciate che la tristezza trasformi i vostri volti. Il vostro coniuge ha bisogno del vostro sorriso. I vostri figli hanno bisogno dei vostri sguardi che li incoraggino. I pastori e le altre famiglie hanno bisogno della vostra presenza e della vostra gioia: la gioia che viene dal Signore!».

Il sussidio Camminiamo nell’amore

Il sussidio Camminiamo nell’amore, nella scheda 10 offre strumenti per aiutare gli adulti e gli sposi a riconoscere il valore dell’accompagnamento e dell’autoformazione e a coltivarle nella vita. Può essere richiesto all’ufficio di Pastorale della famiglia.

don Fabio Fioraso
Parroco di Tombelle

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)