Andrea Bordin, nuovo diacono permanente. «Mi abbandono a Lui»

Una vita vissuta all’ombra del campanile quella di Andrea Bordin, 53 anni, originario di Tencarola, che domenica 8 gennaio viene ordinato diacono permanente a Saccolongo, sua attuale parrocchia (ore 10.30).

Andrea Bordin, nuovo diacono permanente. «Mi abbandono a Lui»

Cresciuto in una famiglia che lo ha avviato alla scuola della fede, l’uomo ha sposato 26 anni fa Monica Maggiolo, coetanea, anche lei profondamente credente: insieme hanno maturato la scelta del cammino diaconale. Per comprendere a fondo questa decisione, è necessario infatti guardare alla loro attuale famiglia. «Quando avevamo 41 anni – racconta Andrea Bordin – abbiamo conosciuto la Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi, grazie alla quale ci siamo aperti all’accoglienza e da sette anni siamo divenuti “casa famiglia”: in pratica oggi viviamo in 13. Oltre a noi, ci sono i nostri cinque figli “di pancia” che vanno dai 13 ai 23 anni, e altre sei persone di diverse età e differenti vissuti con cui condividiamo la quotidianità». La vocazione al diaconato è nata dunque all’interno di una dimensione di servizio verso chi si trova nel bisogno. «All’inizio del mio cammino interiore mi sono chiesto che cosa potevo fare di più profondo e completo, rispetto all’accoglienza, per cercare di restituire il tanto bene ricevuto – continua – Ho così compreso che il diaconato poteva offrire una dimensione che abbracciava non solo la Papa Giovanni XXIII, ma la Chiesa tutta, la mia Diocesi, la parrocchia. Un esempio importante è stato anche quello di altri padri di famiglia che, all’interno della comunità di don Benzi, hanno intrapreso questa strada». La moglie rafforza questo pensiero. «Abbiamo condiviso questa scelta fin dall’inizio – sottolinea Monica Maggiolo – quando, a Tencarola, Andrea ne aveva parlato con il parroco don Raffaele Gobbi, che oggi è delegato diocesano per il diaconato permanente. Il percorso è stato molto impegnativo per la famiglia, ma anche arricchente; Andrea in diverse occasioni studiava ad alta voce, coinvolgendo i nostri figli e i ragazzi della casa, con cui si è creata una certa complicità. Lo studio ha visto momenti di interruzione a causa della pandemia e di impegni familiari, ma poi con molta determinazione e impegno Andrea ha concluso il percorso lo scorso settembre». Conclude Andrea Bordin: «Ci tengo a sottolineare che l’ordinazione diaconale riconosce la chiamata del Signore ma, con questo, non si è affatto “arrivati”. Il Signore sceglie gli ultimi e ha scelto anche me. L’8 gennaio, l’ordinazione nella mia parrocchia da parte del vescovo Claudio Cipolla, rappresenta un momento forte, importante per tutta la famiglia, posso dire un cambio di pagina dello stesso libro. Non è un passaggio da protagonista, in me prevale un sentimento di affidamento e vorrei che tutta la mia vita fosse questa, una vita di abbandono a lui, imparando da Maria. Il desiderio di fondo è quello di dire sempre “Signore, Gesù, mi fido di te”».

Una famiglia allargata a Saccolongo

Andrea Bordin e sua moglie Monica Maggiolo hanno dato vita a una “casa famiglia”. Al momento vivono con i loro cinque figli naturali e altre persone in situazione di fragilità (nella foto qui sotto, Andrea e alcuni membri della famiglia).

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