Cammino sinodale. Otto esperti in ascolto

Cammino sinodale. Lo accompagna una commissione con competenze bibliche, pastorali, teologiche e socio-culturali. «Sono fratelli e sorelle che condividono con gioia e fiducia il cammino della nostra Chiesa»

Cammino sinodale. Otto esperti in ascolto

«Sono fratelli e sorelle che condividono con gioia e fiducia i passi della nostra Chiesa». Così, don Leopoldo Voltan, membro della Presidenza del Sinodo, “definisce” gli otto membri della Commissione di esperti che accompagna il Sinodo diocesano. È formata da don Andrea Albertin, Luigi Gui, Michele Visentin, Assunta Steccanella, don Livio Tonello, don Giulio Osto, don Giovanni Molon e don Giorgio Bozza. Previsti dal Regolamento del Sinodo (articolo 16), sono stati nominati dal vescovo Claudio, su suggerimento di Segreteria e Presidenza, con cui dialogano costantemente, «per accompagnare con varie competenze – bibliche, pastorali, teologiche e socio-culturali – il cammino sinodale. Gli esperti offrono un apporto decisivo: danno profondità a quanto emerge, aiutano a inquadrare le questioni, affiancano il metodo proposto». Offrono consulenza sulla sinodalità nella Bibbia, su vicinanze e differenze tra sinodo e modelli democratici, sul dialogo tra leadership e processi partecipativi, sui sinodi locali in relazione al Concilio Vaticano II, su cosa vuol dire imparare lo stile sinodale, su come si intrecciano i tre sinodi (Diocesi, Italia, mondo) e sul valore del discernimento.

A che punto del cammino si sono inseriti?

«Alcuni di loro erano membri della Commissione preparatoria e quindi hanno seguito fin dall’inizio il lavoro del Sinodo. Evidentemente questo inserimento è stato un valore aggiunto; c’erano già tutti i presupposti per comprendere i vari passaggi e le esigenze del Sinodo».

Come sono intervenuti finora?

«Hanno portato il loro contributo nell’individuare il metodo di lavoro dei Gruppi di discernimento sinodale, che poi si è concretizzato nelle schede dello Strumento di lavoro. Poi, sempre su questo fronte, nella stesura e nell’integrare i testi soprattutto per quanto riguarda gli approfondimenti sui 14 temi. Un altro apporto è consistito nell’offrire – questa volta per il sito del Sinodo – i contributi formativi sui temi. La Commissione poi ha espresso un parere significativo alla Presidenza su come sintetizzare e armonizzare tutte le proposte arrivate e daranno a breve un parere sui cosiddetti contenitori” e sulle proposte delle sessioni plenarie. Il loro apporto, sempre rispettoso, magari non si vede, ma rappresenta una trama essenziale del Sinodo».

Che significato ha camminare con questi fratelli e sorelle, e con il bagaglio di competenza che portano, sulla strada del Sinodo diocesano?

«Quella che stiamo vivendo è un’importante esperienza ecclesiale, che ha bisogno di tanti sguardi e di più competenze. Il loro è un approccio multidisciplinare, quanto mai prezioso. Vorrei dire che il loro stile non è quello di chi insegna ma invece di chi ascolta, conferma, valorizza e suggerisce. Personalmente li sento molto vicini, in modo ordinario, dalla telefonata alla mail, da una richiesta specifica alla chiacchierata informale per sciogliere alcuni dubbi... A volte aiutano a sdrammatizzare le cose, danno un pacca sulla spalla, incoraggiano e spingono con fiducia lo sguardo in avanti».

Che ricaduta ha il loro contributo nel cammino del Sinodo? 

«È, lo ribadisco, un contributo decisivo. Credo lo diventerà ancora di più quando verranno scelti i “contenitori” e le proposte specifiche delle sessioni plenarie, cioè ciò su cui l’Assemblea sinodale si confronterà a partire dal prossimo 15 aprile e su cui voterà».

Ma... chi beneficia di questo contributo nel cammino del Sinodo? Solo chi ne è stato, o ne è, molto coinvolto... o anche il resto degli uomini e delle donne che vivono nelle parrocchie della nostra Diocesi?

«Ne beneficiamo tutti: la stessa costruzione del Sinodo – una costruzione a mosaico che necessita di tanti volti e contributi – ci dice che nessuno può avanzare da solo e cogliere da solo la complessità di questa stagione sociale ed ecclesiale. Un’apertura al sapere e alla competenza teologica, pastorale, sociale e culturale poi, in questo nostro tempo così esigente, è quanto mai necessaria. A loro, come a tutti gli altri che con umiltà si mettono a disposizione del Sinodo, va il grazie della Diocesi».

Rete di preghiera per l’Assemblea sinodale

“Chiese aperte per il Sinodo”: è questo l’invito che la Presidenza del Sinodo rivolge ai gruppi di parrocchie, già coinvolti lo scorso anno nell’elezione dei rappresentanti in Assemblea sinodale. Viene chiesta disponibilità ad avviare una rete di preghiera territoriale che possa accompagnare le sessioni plenarie dell’Assemblea sinodale (dal 15 aprile a dicembre 2023). In sintesi, viene proposto che in ogni gruppo di parrocchie si viva – durante le plenarie – una preghiera costante e alternata, in una delle chiese, per invocare il dono dello Spirito Santo sui membri dell’Assemblea sinodale. La proposta verrà presentata in quattro serate: 3 marzo al Duomo di Piove di Sacco (ore 21); il 4 a Limena (ore 10); il 6 a Fellette (ore 20.30); il 7 al Redentore di Monselice (ore 21). Gli incontri si tengono nei rispettivi centri parrocchiali.
Info: segreteria.sinodopadova@diocesipadova.it

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