Carcere, legalità, costituzione e giustizia riparativa. Giovani invitati a conoscere

È in partenza un nuovo progetto di sensibilizzazione sociale e umana promosso dalla cappellania della casa circondariale di Padova, in stretta collaborazione con la direzione del carcere e il comandante di polizia penitenziaria, per avvicinarsi a un luogo spesso dimenticato dalla società.

Carcere, legalità, costituzione e giustizia riparativa. Giovani invitati a conoscere

Per contribuire a sciogliere i pregiudizi nei confronti del mondo del carcere, avvicinando i giovani, la scuola e le comunità parrocchiali a un luogo che desta ancora poca attenzione umana e sociale, la cappellania della casa circondariale di Padova, sostenuta dalla Diocesi e in stretta collaborazione con la direzione e il comandante di reparto della polizia penitenziaria, promuove una nuova iniziativa di sensibilizzazione nei confronti delle persone detenute e del carcere come luogo di rieducazione.

La ricerca della libertà… Quali strade?” è il titolo del progetto che ha appena preso avvio e che si rivolge a studenti del triennio superiore e universitari, gruppi parrocchiali e realtà associative, suddiviso in tre fasi. Si comincia introducendo i temi del carcere, della legalità e della giustizia, con un incontro di due ore insieme a don Marco Cappellari, cappellano della casa circondariale da luglio dello scorso anno; il secondo passaggio prevede la visita alla casa circondariale con un momento introduttivo da parte del cappellano, della direzione, degli educatori, del comandante e di alcuni operatori volontari. Subito dopo si svolge un incontro testimonianza con alcune persone ristrette.

Infine, i gruppi partecipanti sono invitati a una restituzione all’interno dei loro contesti educativi, per esempio stilando una “carta dei valori” con possibili strade per migliorare la società oppure individuando alcuni impegni concreti da assumere insieme alla comunità educante o parrocchiale.

Il carcere circondariale padovano, che sorge a pochi metri dalla casa di reclusione Due Palazzi, accoglie attualmente 215 ristretti nei 171 posti effettivi a disposizione: coloro che sono in attesa di giudizio; coloro che, tossicodipendenti e alcoldipendenti, usufruiscono di un regime di detenzione attenuato (progetto Icatt); persone condannate a pene al di sotto dei tre anni e persone detenute con disturbi psichiatrici.

«L’obiettivo di questo progetto è sensibilizzare chi sta fuori – sottolinea don Marco Cappellari – e comprendere che appartiene a tutta la società la responsabilità di rieducazione, come viene sancito dalla nostra Costituzione all’articolo 27. I carcerati sono persone come noi, ci riguardano. Dove nasce una concreta possibilità, possono inserirsi in un positivo progetto di rinascita umana e sociale. Dove non c’è o non viene colta quest’opportunità, il rischio è altissimo: uscire peggio di come si è entrati. È per questo motivo che è molto importante lavorare tra le sbarre per investire nel reinserimento sociale, che rappresenta una fase delicatissima. Purtroppo però sono pochissime le opportunità che provengono dall’esterno, anche attraverso il lavoro, e le risorse mancano in maniera ormai cronica».

Il terzo passaggio del progetto proposto dalla cappellania è quello a cui don Marco Cappellari tiene di più: «Vorrei che nascessero sinergie con le nostre parrocchie per lavorare di più a stretto contatto su questa frontiera di carità: il bisogno è tanto, ma le strade per soddisfarlo, credo, sono ancora più numerose. E sono convinto che una buona dose di umanità sia sinonimo di una buona spiritualità».

Per questioni organizzative e legate alla disponibilità della casa circondariale, gli incontri si svolgono dal lunedì al venerdì, preferibilmente al mattino e nelle prime ore del pomeriggio. Per informazioni e per ricevere la documentazione necessaria alla partecipazione basta scrivere a cappellanocircondarialepadova@gmail.com

Il centro di giustizia riparativa è in Casa Pio X

Ha trovato sede da qualche mese al secondo piano di Casa Pio X, in via Vescovado 29 a Padova, il centro di giustizia riparativa e mediazione penale, nato lo scorso anno grazie all’organizzazione di volontariato Koinè in collaborazione con il centro ignaziano di cultura e formazione Antonianum.

Gli obiettivi del centro sono promuovere la sicurezza e la coesione sociale, prevenire e ridurre il rischio criminale attraverso la ricomposizione dei legami spezzati e ripensare al conflitto in modo generativo, liberandosi da dinamiche negative e distruttive.

Attraverso un gruppo di volontari, diversi per storia, itinerari e cultura e formati secondo i principi della mediazione umanistica, il centro offre mediazione penale, mediazione dei conflitti, incontri nelle scuole, eventi di sensibilizzazione, ricerca e studio.

Per informazioni e contatti: 351-5955948 oppure segreteria@koineodv.it

Sabato 18 gli Operatori carcerari festeggiano 40 anni

Per i suoi 40 anni, l’associazione Gruppo operatori carcerari volontari promuove il convegno “La funzione rieducativa all’interno del carcere: contributi del volontariato” che si svolge sabato 18 gennaio a partire dalle ore 10 in sala Anziani a palazzo Moroni (Municipio) a Padova. Nel corso dell’incontro viene presentato il libro Oltre le sbarre che ripercorre la storia dell’associazione.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)