Casa Sant’Andrea fa 30 anni. Il 7 gennaio celebrazione tra "memoria grata" e "entusiasmo concreto"

Era il 7 gennaio 1993 quando apriva la prima comunità per le “vocazioni adulte”. «Se il passato è fatto di memoria grata, il presente è ricco di entusiasmo concreto»

Casa Sant’Andrea fa 30 anni. Il 7 gennaio celebrazione tra "memoria grata" e "entusiasmo concreto"

Casa Sant’Andrea, la comunità vocazionale della Diocesi di Padova, compie trent’anni. Il 7 gennaio 1993, infatti, nel quartiere padovano della Mandria, Casa Sant’Andrea apriva le porte alla primissima comunità di “vocazioni adulte”: quei maggiorenni, orientati al sacerdozio senza essere prima passati dal Seminario minore, che in quegli anni cominciavano a rappresentare una fetta sempre più consistente di chi camminava verso il presbiterato. Due gli eventi pensati per celebrare la ricorrenza. Per sabato 7 gennaio – giorno dell’anniversario – è stata organizzata una camminata sull’Altopiano di Asiago in compagnia di una guida ambientale escursionistica; il ritrovo è a Casa Sant’Andrea (via Antonio Rossi 2, Rubano) alle 7.30, ritrovo in Altopiano alle 9. Altro appuntamento lunedì 9, alle 18.30, nella chiesa di Sant’Andrea apostolo in Padova, per una celebrazione eucaristica con gli ex direttori, i giovani passati per la casa, amici, benefattori e simpatizzanti. Seguirà un momento di festa in Seminario; per informazioni e iscrizioni: seminariopadova.it «Questi eventi sono stati pensati sia per fare memoria e riempirsi il cuore di gratitudine per tutte le cose belle che la Casa ha visto in questi trent’anni, sia per guardare al presente – spiega don Mattia Francescon, da pochi mesi direttore di Casa Sant’Andrea e dell’ufficio di Pastorale delle vocazioni – Se il passato è fatto di memoria grata, il presente è ricco di entusiasmo concreto, con giovani che decidono di prendere in mano la loro quotidianità, unirla a un pizzico di spiritualità che trasforma, come lievito, la fede feriale di questi giovani». Accanto ai giovani residenti – tre quest’anno – che hanno scelto di dedicare un anno della loro vita al discernimento, nella Casa si possono trovare altri giovani che vivono periodi di “fraternità” della durata di un mese. Ad animarli, oltre a don Mattia Francescon, ci sono don Paolo Zaramella, direttore dell’ufficio di Pastorale dei giovani e nuovo animatore spirituale della Casa, che, con don Giovanni Molon, padre spirituale, prende il testimone, dopo trent’anni, da don Giuseppe Toffanello. «Nell’entusiasmo concreto dell’oggi – prosegue don Francescon – c’è una Casa aperta a tutti i giovani che per mille motivi vi si affacciano. È impressionante il “giro” di giovani che viene qui per chiedere una guida spirituale personale, intuendo che qui ci sono dei preti che hanno tempo per loro: in tantissimi sono venuti qui nei giorni precedenti al Natale». La formula della “fraternità” – la prima si è tenuta dal 28 settembre al 26 ottobre, la seconda dal 9 novembre al 7 dicembre – è di fatto un cantiere aperto di pastorale giovanile e di pastorale vocazionale. E anche gli altri preti che vi hanno partecipato – e altri che vi parteciperanno – manifestano interesse. Unica anche la risposta dei partecipanti: «La cosa più preziosa è stata la preghiera condivisa: quanta bellezza!», fa notare Gemma. «Ho potuto conoscere meglio Gesù e gustare la presenza del Signore nella quotidianità, una quotidianità condivisa e vissuta con persone che presto sono diventate famiglia», aggiunge Martina. «Ho sperimentato la Provvidenza nei piccoli gesti di servizio e di supporto, continui e gratuiti» chiosa Giorgio.

Due appuntamenti, 7 e 9 gennaio, per festeggiare
Don-Francescon-don-Molon-don-Zaramella

Due eventi aperti a tutti per celebrare i trent’anni di Casa Sant’Andrea: sabato 7 gennaio è in programma una camminata sull’Altopiano di Asiago in compagnia di una guida ambientale escursionistica (con partenza dalle 7.30). Lunedì 9, alle 18.30, messa nella chiesa di Sant’Andrea apostolo in Padova. Seguirà un momento di festa in Seminario vescovile.

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