Catechesi. Sette germogli “sinodali” dall'esperienza dell'Iniziazione Cristiana

L’esperienza dell’iniziazione cristiana di ispirazione catecumenale, vissuta in Diocesi di Padova da quasi un decennio, è in grande sintonia con il clima spirituale del Sinodo. Questa proposta offre sette atteggiamenti per accompagnare, soprattutto gli adulti, in un rinnovato viaggio spirituale. Come fu per i discepoli di Emmaus. 

Catechesi. Sette germogli “sinodali” dall'esperienza dell'Iniziazione Cristiana

L’esperienza della iniziazione cristiana di ispirazione catecumenale, vissuta in Diocesi di Padova da quasi un decennio, è in grande sintonia con il clima spirituale del Sinodo. Per molti adulti la riscoperta della fede potrebbe voler dire ricominciare, riprendere in mano, con libertà e decisione la propria vita e “seguire la strada” indicata da Gesù, costruire con lui una relazione personale di amore, come fu per i discepoli di Emmaus. Questa proposta offre sette atteggiamenti, quasi “piccoli germogli” per crescere in un ritrovato viaggio spirituale.
Accogliere le persone con la loro storia personale, dove non si giudica ma si accoglie con empatia e si offre l’opportunità di riprendere un cammino di fede “interrotto” o “abbandonato”.
Accompagnare la comunità cristiana che “si fa compagna di viaggio” dove si nutre del Pane della Parola di Dio... per giungere a nutrirsi del pane dell’eucarestia e vivere in comunione dentro la comunità. 
Ascoltare è la prima maniera di amare le persone e saperle ascoltare è un primo passo per lasciarsi e-ducare, cioè lasciarsi guidare dalla Parola di Dio, che è la persona di Gesù e creare quella familiarità con il Vangelo mediante l’esercizio del “far risuonare” nell’anima la voce dello Spirito Santo che ci genera nella fede e ci trasforma.
Annunciare la “novità” del Vangelo per la vita quotidiana è proclamare che Gesù morto e Risorto non è solo il maestro di vita, ma è anche la rivelazione più grande del volto del Padre. In questo cammino di fede le varie celebrazioni sono momenti per “sostare” in preghiera e lasciarsi introdurre in modo graduale nel “mistero” di Cristo. Queste soste sono i “riti” che intendono “umanizzare” la vita quotidiana e dare ad essa dei “ritmi”, delle regole per cogliere in profondità il senso del camminare insieme come comunità.
Armonizzare la vita mediante i riti significa mettere ordine: le varie celebrazioni indicano la gradualità di questo cammino: il dono del Vangelo, la consegna del Credo, del Padre nostro, della Croce, del Comandamento dell’amore indicano i “fondamenti” del nostro credere, offrono il modello di preghiera insegnato da Gesù per coltivare la nostra relazione di figli con il Padre. E la celebrazione dei “sacramenti pasquali”, confermazione ed eucarestia, alimenta e testimonia la speranza cristiana della nostra risurrezione.
Assistere (cioè saper stare accanto) i figli come principali e gioiosi testimoni di fede con l’esempio, camminare assieme a loro alla scoperta della persona di Gesù che ci convoca ogni settimana a vivere il dono dell’eucarestia e a generare quella comunione di vita che ci educa a sentirci Chiesa, a vivere la fraternità e l’appartenenza a una vita comunitaria.
E infine... accendere il cuore e la mente per vivere con “entusiasmo”, cioè “con Dio dentro”, le nostre relazioni quotidiane, e saper incontrare la persona di Gesù nei volti e negli sguardi della gente.

don Sandro Martello,
parroco di santa Maria annunziata di Albignasego

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)