Centro Mondo Amico. «Continueremo a tessere amicizie»

Cambia la gestione di Centro Mondo Amico, lasciano le suore comboniane. Ma nessun legame sarà spezzato, secondo la provinciale suor Dorina Tadiello. "Il contatto con queste persone continua a rigenerarci".

Centro Mondo Amico. «Continueremo a tessere amicizie»

Suor Dorina Tadiello, provinciale delle suore comboniane, precisa che nessun legame sarà spezzato: «Resteremo nella parrocchia di Mandria. Le sorelle continueranno a operare, i rapporti che sono stati intessuti con Caritas Diocesana rimarranno. Nei limiti delle nostre possibilità sarà bello poter continuare a coltivare le amicizie che sono nate».

L’esperienza che si conclude è la fine di un capitolo, non è la conclusione del libro: «Nel Centro, dal 2004, si sono avvicendate molte sorelle. La possibilità, collaborando con Caritas, di offrire un servizio a queste donne e ai loro figli ci ha consentito di fare qualcosa di importante in Italia. Considerando poi che molte di queste donne provenivano dai paesi africani, come comboniane sappiamo che il contatto, anche in Italia, con questa gente, con questi popoli, culture, tradizioni ci rigenera, ci trasforma e ci consente di vivere al meglio lavita che Dio ci ha dato».

Quattordici anni di dono totale: «Le sorelle hanno sempre avuto il desiderio di dare il meglio di loro stesse, di fare il tutto possibile per queste donne. Non sempre è stato facile, molte portavano su di loro enormi ferite: il processo di guarigione è un cammino che molte sorelle hanno scelto di fare insieme a queste donne. Questo ci aiuta a rivelare anche le nostre fragilità e a trovare insieme nell’accoglienza le basi per costruire un futuro migliore».

Il cambio di gestione di Centro Mondo Amico è stata una scelta condivisa: «Abbiamo sentito le ragioni del cambiamento, e sono ragioni molto valide. L’idea è di affrontare questa realtà proponendo altre esperienze, altre iniziative, nell’ottica di dare sempre il meglio, ci ha sempre visto d’accordo. Non ci si deve mai accontentare, e dunque riteniamo giusta la scelta di Caritas». 

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