Festa della missione, il 9 giugno all'Opsa. C'è da coltivare il futuro

Appuntamento al 9 giugno, non più al Don Bosco, ma all'Opsa. Protagonisti? Ancora una volta i giovani.

Festa della missione, il 9 giugno all'Opsa. C'è da coltivare il futuro

I “Seminatori di cambiamento” sono pronti a partire. Ancora una volta la Festa della missione, che si terrà domenica 9 giugno dalle 15.30 alle 19 all’Opsa di Sarmeola di Rubano, significherà mandato missionario per tutti quei giovani che la prossima estate metteranno al centro l’incontro con i fratelli – spesso poveri – di altre parti del mondo: saranno viaggi per condividere diverse culture e visioni della vita, per farsi stupire dalla pienezza di vita di chi ha meno mezzi, per interrogarsi su ciò che conta davvero.

Per tutto questo, il titolo scelto per la festa – “Seminatori di cambiamento”, appunto – sembra tagliato su misura per i 21 ragazzi 18-24enni che stanno per partire dopo l’anno preparatorio di “Viaggiare per condividere”, significativa proposta del Centro missionario diocesano. Ma il vicario per i beni temporali della Chiesa di Padova, don Gabriele Pipinato, conferirà il mandato anche ai “Giovani in missione” (Gim) dei missionari comboniani, ai partecipanti al campo “Io ci sto” dei padri scalabriniani e ad altri giovani in procinto di vivere un’esperienza simile con altre congregazioni e organizzazioni padovane.

Per i giovani di “Viaggiare per condividere” il bello viene adesso: ad attenderli ci sono le missioni dei padri dehoniani in Mozambico, quelle dei frati cappuccini in Angola, le suore maestre di santa Dorotea di Venezia e la loro opera in Albania, la missione padovana di Nyahururu e quella dei frati conventuali in Kenya e infine il viaggio organizzato a livello nazionale da Missio Italia in Thailandia. Una volta rientrati, come ogni anno, anche a loro verrà chiesto di essere motori del cambiamento sulla base di quanto vissuto.

«È una caratteristica precisa di “Viaggiare per condividere” – conferma Sandra Zemignan dell’equipe del Centro missionario – Un’intuizione ribadita con forza da papa Francesco nell’esortazione apostolica Christus vivit, scritta dopo il Sinodo sui giovani dell’ottobre scorso. Al numero 174 chiede ai giovani di essere protagonisti del cambiamento e ai numeri 177-178 ribadisce che il Vangelo è per tutti: non esistono barriere! Ognuno di noi è missionario ovunque si trovi, prima di tutto questi giovani». Per loro, il centro missionario sta studiando un percorso specifico, un modo di coltivare il rientro, per interiorizzare quanto vissuto e discernere come esprimerlo per vivere in pienezza, in consonanza con l’Ufficio di pastorale dei giovani, il cui direttore don Paolo Zaramella ha animato l’ultimo incontro del percorso annuale. Due date fondamentali: il 15 settembre, l’incontro di fine esperienza con il vescovo Claudio, insieme a tutti i giovani padovani; e poi il 27 ottobre, per il Missio meeting giovani di Rubano, nell’Ottobre missionario straordinario voluto proprio da papa Francesco.

Il tema

«Lo spunto per il tema della festa "Seminatori di cambiamento" – precisa Angelo Zambon del Cmd – ci viene dal discorso del papa ai movimenti popolari in Bolivia, nel 2015. Si tratta di un cambiamento interiore, fondato sull’ecologia integrale centrale nella Laudato si’. Caratterizzerà tutto il prossimo anno, visto il Sinodo panamazzonico di ottobre: la formazione dei nostri animatori tratterà l’ambiente e la riscoperta dell’Ad gentes per generare un processo di conversione pastorale, più attento alle necessità delle persone che ai piani teorici, così necessario oggi da noi».

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