"I pastori, i magi, la Chiesa intera, stanno tifando per voi". Gli auguri di don Federico Fabris, nuovo cappellano dell'ospedale di Asiago

«Eccomi a voi, attraverso questo microfono, dal Pronto soccorso di Asiago, per potervi donare almeno qualche parola, non potendo raggiungervi e farvi gli auguri stringendovi la mano»: ha
esordito così, il giorno di Natale, don Federico Fabris. Parroco di Mure e Laverda, da pochi mesi è cappellano all’ospedale civile di Asiago.

"I pastori, i magi, la Chiesa intera, stanno tifando per voi". Gli auguri di don Federico Fabris, nuovo cappellano dell'ospedale di Asiago

«Stringere la mano... Quel gesto che ogni cappellano ha sempre fatto per salutare chi è in ospedale, quel gesto che desidera manifestare il contatto, il dire "Non sei da solo!", e che, in questo tempo, non è consentito. Non ci possiamo vedere, non ci possiamo abbracciare, non ci possiamo fissare negli occhi...
Eppure a ciò va il mio pensiero, e la mia mente: vorrei, dentro queste parole, che ciascuno di voi che mi sta ascoltando potesse sentire e vedere questo "gigante" che vi benedice, vi offre qualche secondo di speranza, qualche momento di serenità in questo Natale 2020. Credetemi, vorrei esservi accanto, a ciascuno, sedermi davanti a voi, togliere la mascherina e con un sorriso dirvi: "È Natale per te, quest'anno, di più: perché il Bambino Gesù, se nascesse oggi, sceglierebbe di nascere in questo letto, in questa stanza, per non lasciarti solo o senza compagnia!"».

Don Federico, parlando a tutto l’ospedale di Asiago, si è sentito figlio, nipote, familiare… «Non conosco tutti i vostri nomi, ma so che il Bambino Gesù li conosce; non conosco la gravità della
vostra situazione, ma Gesù la conosce; non so da dove venite, da quanto siete qui, ma Gesù lo sa... Oggi mi basta questo: lui sa di voi, e vi conosce, non siete da soli, né lo potrete essere,
perché non c'è nessuno al mondo che possa rubarci o toglierci il giorno di Natale! Oggi ci viene chiesto di gioire, perché è Natale! Ma come possono gioire persone che sono in ospedale?
Vorrei invitarvi a fare un sorriso, tutti: noi non lo vediamo, ma Dio sì, e chiedo a lui di portare questo sorriso di ognuno di voi, a tutte le altre persone qui ricoverate».

Gli auguri del cappellano dell’ospedale di Asiago sono giunti a medici, infermieri, personale sanitario, operatrici e operatori della pulizia, caposala e operatori tecnici vari, «e a quanti
svolgono qualsiasi incarico e mansione in questa "piccola parrocchia" sofferente, destinata, però, alla cura: vi state occupando di tanti Gesù, bisognosi di presenza e di sostegno.
Grazie, e coraggio... I pastori, i magi, la Chiesa intera, stanno tifando per voi!».

don Federico Fabris

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