In silenzio davanti a Lui. L'adorazione eucaristica alla GMG di Lisbona

L’adorazione eucaristica durante la veglia ha toccato in profondità gli animi dei giovani. Un momento molto forte, a tratti inaspettato, favorito dall’atmosfera

In silenzio davanti a Lui. L'adorazione eucaristica alla GMG di Lisbona

Si ricorderanno certo le parole del Papa, pronunciate a braccio, sulla gioia missionaria, sul camminare, sul fatto che nulla sia gratis a questo mondo tranne l’amore del Signore. Ma forse, ai giovani di Campo da Graça, come ai loro fratelli maggiori di Madrid e di Cracovia, resterà impressa la solennità del momento dell’adorazione eucaristica. Un dialogo silenzioso ma profondo, che non ha bisogno di interpreti o intermediari. «Mi sono emozionato. L’atmosfera è stata speciale, mentre il papa parlava la gente attorno era incantata» racconta Leonardo. «È stato bellissimo! Un milione e mezzo di persone in silenzio, tutti zitti, nessuno fiatava ma tutti abbiamo pregato. È piaciuta a tutti» gli fa eco Tommaso. «L’atmosfera molto bella, accogliente. Ci siamo sentite parte di qualcosa di grande. È stata così coinvolgente che avremmo voluto durasse di più», aggiungono Alessia, Giorgia e Anna. «Il papa ha dato delle parole di incoraggiamento per chi pensa che non ci sia soluzione – nota Elisa – stasera ho vissuto un momento molto forte, ho proprio sentito una Presenza: non so se sia stata la mano del mio amico che era sulla mia spalla o la presenza della nonna mancata, ma so che Lui c’era». «Siamo rimasti colpiti dai riferimenti del cadere e rialzarsi – aggiunge sorella Francesca Vinciarelli delle Discepole del Vangelo – e dal guardare dall’alto in basso l’altro solo in un momento quando si vuole aiutarlo a rialzarsi. Le testimonianze aiutano in questo clima di festa ad aprire lo sguardo realista verso le tante situazioni che l’umanità sta vivendo, anche nella fatica o sofferenza». I gruppi delle parrocchie, al termine della veglia, hanno dedicato del tempo, mentre scendeva la notte, ad approfondire il mistero appena vissuto. «Alcuni giovani – racconta don Alberto Pastorello vicario parrocchiale a Montà – hanno sentite vere le parole di un testimone, che ha detto: “Sono qui perché ho ricevuto una chiamata dal Signore, anche se non so ancora darle un volto preciso”». «Sono momenti emozionanti – ha proseguito Valentina della stessa parrocchia – che danno una carica di fede immensa, ma che ci portano anche a porci domande sulla nostra vocazione». «Al termine – riprende don Alberto – abbiamo concluso affidando tutto il milione di giovani presenti al Signore e ho invitato i ragazzi a vivere lo spirito della Trasfigurazione, perché possano essere anche loro come Pietro e i discepoli che dicono a Gesù: “Signore, è bello per noi stare qui!”». Don Fernando Fiscon conferma: «“Bella” è il termine più usato dai ragazzi per commentare la veglia. Alcuni hanno aggiunto: “Mi ha fatto venire i brividi”, “Peccato che fosse così corta”, il silenzio di più di un milione e mezzo di persone in ginocchio davanti all’Eucaristia è stato impressionante; il momento più toccante».

Ore di gioia

«Riflettendo tra noi a margine della veglia – rivela Sofia di Pernumia – la parola che è emersa di più è “inaspettato”. Ed effettivamente questa veglia lo è sia per la quantità di giovani che si vedono intorno a noi, sia per l’ottima organizzazione, sia per le emozioni intense che ci ha regalato la serata. Ci auguriamo e promettiamo di portarci a casa la gioia di queste ore non solo per noi ma anche e soprattutto per le persone che ci stanno attorno, facendo tesoro delle parole di papa Francesco».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)