La Fraternità tra famiglie affidatarie e adottive si incontra da sabato 21 ottobre a Casa Madonnina. Si cammina guardando verso l’Alto

La Fraternità tra famiglie affidatarie e adottive – esperienza cominciata nel 2018 – torna a incontrarsi da sabato 21 ottobre a Casa Madonnina di Fiesso d’Artico. «È un’esperienza in cui ci si può raccontare, senza sentirsi giudicati, ma accompagnati»

La Fraternità tra famiglie affidatarie e adottive si incontra da sabato 21 ottobre a Casa Madonnina. Si cammina guardando verso l’Alto

«Un luogo, fisico ma anche sociale e spirituale, dove camminare insieme in un percorso di crescita e di condivisione, tenuto conto delle esperienze che accomunano le nostre vite, con uno sguardo in noi, tra di noi e verso l’Alto...». Questo l’obiettivo della “Fraternità tra famiglie affidatarie e adottive” – promossa dall’ufficio diocesano di Pastorale della famiglia – che ricomincia a incontrarsi, nel nuovo anno pastorale, sabato 21 ottobre a Casa Madonnina di Fiesso d’Artico (dalle 16.30 alle 21.30, cena compresa). «Vengono proposti degli incontri (quest’anno saranno tre più un weekend finale), solitamente con una frequenza bimensile – spiega Luigi Frulli, che con la moglie Ketty, fa parte dell’equipe che guida la proposta – Si svolgono in semplicità, con un momento di preghiera, uno di approfondimento (magari con la presenza di qualche ospite), uno di riflessione in coppia e una condivisione finale tutti insieme. E poi si conclude con un momento di convivialità in cui si condivide il pasto. Durante l’incontro, in base alle richieste, possiamo farci accompagnare da un animatore per i nostri bimbi. Quest’anno, in particolare, affronteremo questi temi: “Alle radici. Ciò che ci è stato di aiuto per la nostra scelta” (21 ottobre); “La robustezza. Ciò che sostiene la nostra scelta (20 gennaio); I rami. La nostra fecondità (16 marzo); I frutti. Vivere uno stile generativo” (1-2 giugno)». La proposta – che è nata nel 2018 e coinvolge a ogni incontro in media una decina di famiglie – ha un nome, “Fraternità”, che ha un certo valore. «Credo che la cosa più bella – sottolinea Luigi, sposato con Ketty dal 2011: i due sono genitori adottivi di Serena e abitano a Villanova di Camposampiero – sia quella di sentirsi tra fratelli per poter raggiungere quel grado di intimità che ti permette di raccontarti, tenendo il cuore in mano e sapendo che non si è giudicati ma accompagnati, e che non si racconta per “fare sapere”, non si ascolta “per curiosità”». Luigi e Ketty partecipano alla Fraternità dal 2018, anno nel quale sono diventati genitori adottivi, e dal percorso 2022-23 fanno parte dell’equipe. «Ci siamo buttati da subito in questa esperienza perché ci siamo sentiti da subito amati e capiti. L’essere genitore è una esperienza fantastica, una scuola di vita, un’occasione per migliorarsi sempre. Esserlo come genitore affidatario e/o adottivo è un’ulteriore sfida. Condividere questo percorso, anche solo una parte, è sempre arricchente. Così non ci si sente soli ma accompagnati dal Signore e da altri che come noi credono nella grande forza del cuore, che sa accogliere senza se e senza ma». Questa domenica prendono il via altri percorsi dell’ufficio di Pastorale della famiglia: per le giovani coppie (15.30-18 al santuario della Madonna delle Grazie a Villafranca Padovana) e per chi vive un “legame spezzato” (15.30-18.30 a Casa Madonnina di Fiesso d’Artico). Per tutte le iniziative dell’ufficio si può visitare il sito ufficiofamigliadiocesipadova.it

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