Miracoli quotidiani ai tempi del lockdown: le piccole storie raccolte dalla rilevazione Caritas tra parrocchie e vicariati
In calce ai singoli questionari della rilevazione voluta dalla Caritas diocesana di Padova, i volontari dei centri d’ascolto vicariali e delle Caritas parrocchiali hanno raccontato tante piccole storie, più o meno in forma anonima, per fotografare l’impegno degli ultimi mesi e le misteriose vie che prende la Provvidenza per dare ragione alla speranza di molti.
C’è il giovane seguito dalla Caritas parrocchiale che appena finito il lockdown ha trovato lavoro in un supermercato di Venezia, e che se anche deve prendere il treno tutte le mattine alle 5, fa provare ai volontari «la gioia di essere accompagnatori alla ricerca del bello e delle risorse che ci sono in ognuno». C’è il compaesano che non frequenta la parrocchia ma che avvicina i volontari della Caritas per domandare come destinare il 5 per mille ad Adam onlus perché arrivi a piccole realtà come queste.
C’è chi sottolinea come l’assistenza telefonica in periodo di Covid abbia fatto la differenza per superare le difficoltà. C’è chi ha confidato di aver colmato la “distanza sociale” mentre consegnava i pacchi di generi alimentari famiglia per famiglia con le “benedizioni” ricevute a gran voce dagli assistiti. C’è la famiglia in difficoltà economica che ha avuto dalla Caritas un piccolo contributo per attivare una linea Internet perché la figlia potesse continuare a seguire le lezioni a distanza.
Vi sono poi le storie di immigrati, e di un’integrazione che va avanti nonostante il lockdown: dalla famiglia di nigeriani che proprio in questo periodo ha trovato l’autonomia con un lavoro per il capofamiglia e una casa in affitto, alla madre di quattro figli assistita da Caritas mentre il marito restava bloccato nel paese d’origine nel periodo della chiusura dei confini.
