Padre Daniele Hechich. Causa di beatificazione al via domenica 29 novembre a Saccolongo

Nella chiesa parrocchiale di Saccolongo, questa domenica alle 15.30, prima sessione di apertura del processo di beatificazione canonizzazione. Il servo di Dio padre Daniele, così come tutta la schiera di uomini e donne innamorati di Gesù Cristo, ci ha mostrato – e continua a farlo – come sia possibile ancora oggi vivere in pieno il Vangelo

Padre Daniele Hechich. Causa di beatificazione al via domenica 29 novembre a Saccolongo

Questa domenica – alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Saccolongo – si svolge la prima sessione di apertura del processo di beatificazione canonizzazione del servo di Dio padre Daniele Hechich.

La legge peculiare che norma i processi nelle cause dei santi non prevede riti o liturgie particolari in merito, ma invita i vescovi a celebrare la prima sessione accentuando la dimensione pastorale così da invitare nell’occasione tutti i fedeli a una riflessione più sul cammino comune a ogni cristiano: la santità.

Dato il particolare momento segnato dalla pandemia, l’evento prevede un numero limitato di presenze, al contempo ci si è attivati per proporre la partecipazione attraverso una diretta streaming sul canale Youtube, sui profili social della Diocesi di Padova e su Telenuovo (canale 11 del digitale terrestre).

Il servo di Dio padre Daniele Hechich (nato nel 1926 in Istria) – così come tutta quella innumerevole schiera di uomini e donne innamorati di Gesù Cristo – ci ha mostrato, e continua a farlo, come sia possibile ancora oggi vivere a pieno il Vangelo. Siamo certi che il loro esempio sia una luce importante per ciascuno di noi soprattutto nei momenti come questo dove siamo più affaticati e disorientati.

Padre Daniele, frate minore dal 1945 e sacerdote dal 1952, fu confessore e direttore spirituale in numerosi conventi, ultimo dei quali a Saccolongo, nella casa Sacro cuore. Qui è morto il 26 settembre 2009.

Con l’apertura solenne della prima sessione del processo di beatificazione e canonizzazione, si dà inizio a una fase molto delicata e sottoposta a segreto istruttorio. Tale fase prevede: l’escussione dei testimoni de visu da parte del tribunale nominato ad hoc dal vescovo; l’esame degli scritti editi con l’espressione di un voto da parte dei periti teologi; una relazione circa gli scritti inediti da parte di una commissione storica e una serie di accertamenti conclusivi al fine di comporre e chiudere tutti gli atti che poi a seguito della sessione (pubblica) di chiusura saranno spediti alla Congregazione delle cause dei santi.

don Marco Cappellari
direttore dell’ufficio diocesano cause dei santi

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