Pastorale dell’università. I luoghi della carità a Padova

Pastorale dell’università Momenti d’incontro con alcuni “tesori”

Pastorale dell’università. I luoghi della carità a Padova

Nel cuore di Padova, a pochi passi dagli affreschi patrimonio dell’Unesco, si nascondono altri tesori: i luoghi della carità e dell’amore verso il prossimo. Questi luoghi, carichi di suggestioni che parlano al cuore e riempiono gli occhi di bellezza, sono al centro di un’iniziativa promossa dalla Pastorale dell’università della Diocesi. «L’iniziativa nasce dalla consapevolezza del bisogno sempre più urgente di promuovere valori di solidarietà e condivisione all’interno della comunità universitaria – spiega don Giorgio Bezze, direttore dell’ufficio di Pastorale dell’università. In un’epoca contrassegnata dalla frenesia e dall’individualismo, è fondamentale ricordare l’importanza di tendere una mano a chi è nel bisogno e di costruire legami solidi basati sull’amore reciproco. I luoghi della carità che sono oggetto di questo percorso quaresimale destinato ai giovani universitari rappresentano un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano vedere concretamente come si mettono in pratica i valori evangelici nella vita di tutti i giorni». Il primo dei quattro incontri si è svolto a “Casa Priscilla”, così chiamata in omaggio della santa che ospitò molti bisognosi nel corso del I secolo d.C. Questa realtà si occupa di creare un ambiente familiare per madri e minori in difficoltà da oltre 35 anni, nata dallo slancio d’amore di Maria Parolin (conosciuta da tutti come Suor Miriam) che alla fine degli anni Ottanta decise di aprire la prima sede negli ambienti contigui alla chiesa dei Servi in via Roma. Da quella prima esperienza molte cose sono cambiate: la legislazione in materia di assistenza sociale, i vescovi che si sono interfacciati con questa realtà caritatevole, le sedi che sono diventate autentici nidi per mamme e figli; ma mai è cambiata la generosità di suor Miriam che ha deciso di plasmare la sua vita partendo dal versetto del Vangelo di Marco: «Il figlio dell’uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita» (11,45). Tra i giovani colpiti da questa esperienza c’è Joshua Possamai, membro del gruppo Fuci: «Qui ho compreso pienamente che la povertà non si manifesta solo attraverso il bisogno materiale, ma anche attraverso la solitudine, l’indifferenza, l’abbandono e la mancanza di affetto. È compito di tutti noi essere sensibili a queste forme di povertà e impegnarci attivamente per combatterle, è un imperativo categorico costruire un mondo più giusto e fraterno». Il tour dei luoghi della bellezza e dell’amore della nostra città è continuato, incontrando – domenica 10 – la “Domus” Elisabetta in zona Sacro Cuore; il 17 marzo si fa tappa alle Cucine popolari, mentre il 19 marzo alla Scoletta della Carità in via San Francesco. Per ulteriori informazioni: info@centrouniversitariopd.it

“Il Santo per tutti”: varie proposte

A Padova la basilica del Santo, come molti la chiamano, è da secoli luogo di accoglienza di pellegrini, fedeli, viaggiatori. Ora i francescani conventuali che la animano, e in particolare i frati dell’equipe di Pastorale dell’arte al Santo, desiderano renderlo ancor più luogo di incontro ed esperienza umana e spirituale accessibile e inclusivo con il progetto “Il Santo per tutti”. L’iniziativa si articola in due parti. Una prima che riguarda un percorso gratuito di formazione per 15 animatori culturali per accompagnare in visita al complesso antoniano persone con disabilità motoria e intellettiva. Una seconda parte che prevede la realizzazione, da giugno a dicembre 2024, di una proposta di visita al complesso antoniano “con e per persone con disabilità”. Il progetto prevede inoltre un’ulteriore proposta sperimentale che coinvolgerà un gruppo di ragazzi e adulti con disabilità in qualità di “accompagnatori culturali” Per informazioni: www.santantonio.org

Giuseppe Di Nallo

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