Pastorale della famiglia. Proposte di qualità e “su misura”

Pastorale della famiglia. Le proposte per il nuovo anno pastorale si muovono in sintonia con il cammino del Sinodo diocesano. Ma ci sono delle novità... Nel costruire il calendario, l’ufficio diocesano si è dato l’obiettivo di declinarlo ancor di più nel rispetto delle esigenze e dei tempi di vita delle famiglie

Pastorale della famiglia. Proposte di qualità e “su misura”

«Riempite le anfore». È questo il titolo del “pacchetto” di proposte formative a cura dell’ufficio diocesano di Pastorale della famiglia per l’anno 2022-2023. Un titolo voluto, e modulato a seconda delle varie e ricche proposte, con un intento ben preciso: camminare sul solco dell’esperienza del Sinodo diocesano a partire, appunto, dalla scelta del titolo dal Vangelo di riferimento, quello delle nozze di Cana. Un “pacchetto” pensato con iniziative che non si aggiungono al percorso del Sinodo, ma camminano insieme, quasi fianco a fianco. Infatti, i primi appuntamenti di alcuni itinerari – per giovani coppie, per famiglie affidatarie e adottive e per chi vive un “legame spezzato” – sono di discernimento sinodale, così come sta avvenendo nelle parrocchie. Sulla base, poi, di quanto sperimentato gli anni scorsi, vengono proposti “sentieri formativi” differenti, a tratti inediti soprattutto nella struttura e nella formulazione. Come racconta Paola Gardellin: lei e il marito Paolo Roveron sono gli incaricati diocesani dell’ufficio di Pastorale della famiglia. «La sfida più grande in questo anno 2022-23 – spiega – è stata prenderci una pausa, un tempo di ripensamento non tanto sui contenuti dei percorsi di formazione, che rimangono sempre validi e continuamente arricchiti, ma sulla struttura. Il cammino verso il 2023 punta su una proposta complessiva del tutto nuova, ad esempio, sulle tempistiche. Abbiamo cercato, infatti, di tener conto delle necessità e delle esigenze manifestate espressamente dalle famiglie o anche solo notate analizzando questi ultimi anni. Per una famiglia è sempre più difficile ritagliarsi del tempo per sé e ancor più per proposte che magari richiedono una continuità, ad esempio, biennale. Abbiamo allora modulato alcuni percorsi con incontri quindicinali oppure una volta al mese o ancora concentrati in una tre giorni di spiritualità e condivisione». Altro cambio di marcia: il riportare, quando possibile, gli spunti e le riflessioni dentro le comunità parrocchiali e non più o non solo in quello spazio quasi “protetto” e confortevole delle esperienze diocesane. «Abbiamo pensato che fosse necessario un cambio di passo, senza rinunciare ai contenuti, ma andando incontro a nuove esigenze delle famiglie alle prese con una sempre più complicata conciliazione dei propri tempi». Una nuova articolazione e una sfida che Paola Gardellin definisce «bella e difficile», ma sulla quale l’intero ufficio di Pastorale della famiglia – con don Silvano Trincanato come direttore e suor Lia Pasquale come corresponsabile – crede molto. Per una panoramica delle proposte è possibile visitare il sito ufficiofamiglia. diocesipadova.it È strutturato in modo che si possa orientarsi su diversi fronti: giovani e affetti, sposarsi in Chiesa, giovani coppie, famiglie affidatarie e adottive, legami spezzati, spiritualità vedovile, discernimento coppie in nuova unione, corso accompagnatori spirituali e biennio in pastorale familiare.

Proposta

Luca e Pietro hanno tre anni e sono già diventati amici per la pelle. Le loro famiglie, entrambe affidatarie, si sono conosciute qualche mese fa a Camporovere durante una tre giorni di spiritualità e condivisione. L’iniziativa rientra nel percorso di formazione dell’Ufficio rivolto alle famiglie che hanno un figlio in affido o adottivo che vogliono rinnovare la propria scelta di accoglienza e di dono, ma anche per quanti desiderano conoscere la loro esperienza.

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