Pastorale vocazionale degli adolescenti. La fede non s’insegna, si testimonia in una relazione. Il percorso "Followers"
Pastorale vocazionale degli adolescenti. Il percorso “Followers” si fa sempre più vicino ai diversi territori della Diocesi: non più un solo gruppo centralizzato, ma affiancamento a parrocchie e vicariati per attivare la proposta
Di che cosa hanno bisogno i ragazzi in questo nostro periodo storico? Come si trasmette la fede? Credo ci sia un denominatore comune nelle risposte che si possono dare a queste due domande, ed è la relazione. Sempre di più i ragazzi e gli adolescenti di oggi hanno bisogno di relazioni significative, con adulti e alla pari. Relazioni che dall’esperienza della pandemia non possiamo più dare per scontate a cuor leggero. Così per la fede: nelle nostre comunità negli anni l’ora di catechismo ha lasciato il passo all’iniziazione cristiana. Nomi che vorrebbero aiutarci a capire che la fede non è fatta di nozioni, ma di vita vissuta e condivisa con i fratelli in Cristo. E questa vita non si può insegnare da una cattedra, ma va testimoniata in una relazione. E così, soprattutto per un adolescente, è anche la ricerca della propria vocazione. Non sono tanto le nozioni che aiutano a cercare e trovare la propria vocazione, ma questa si fa strada nella vita di una persona se questa accetta di guardare al proprio vissuto, alle proprie scelte, alla propria quotidianità con lo sguardo di Cristo. Sguardo che può avere scoperto solo dalla testimonianza di chi ha condiviso il cammino. Proprio per questo, per aiutare un clima di relazione dove possa essere più facile una testimonianza autentica della vita e della fede, la proposta vocazionale per gli adolescenti della nostra Diocesi, il percorso “Followers”, sta andando sempre di più verso una presenza meno centralizzata e più vicina al territorio. Quest’anno la scelta fatta come “settore adolescenti” dell’ufficio di Pastorale dei giovani è di non avere più un gruppo centrale, ma di impegnarsi soprattutto nella sussidiazione e nell’affiancamento di quei vicariati, gruppi di parrocchie o zone pastorali che vogliono provare a proporre questo itinerario ai propri ragazzi. Questa scelta vuole provare a colmare quella distanza che faceva sembrare la domanda vocazionale come qualcosa solo per pochi e a creare quel clima di condivisione con persone anche fisicamente più vicine, che aiuti i ragazzi a riscoprire la vocazione come dimensione che interpella ogni uomo e la sua ricerca come percorso che aiuta chi lo compie a crescere in autenticità e verità nella propria vita. Questo di certo è una provocazione anche per noi adulti: siamo disposti a condividere con umiltà e verità ciò che Dio compie attraverso la nostra fragilità per rendere possibile questa ricerca ai più giovani?
Come dar vita a un gruppo “Followers”
Se in parrocchia ci sono un ragazzo o una ragazza a cui si vorrebbe proporre un percorso come “Followers”, cosa fare? Opzione 1: si prova a farlo partire nella propria realtà, contattando don Alberto Sonda, e con l’aiuto dell’ufficio di Pastorale dei giovani si forma una piccola equipe che possa realizzare la proposta. «E così potrebbe nascere qualcosa che fa bene a molti» sottolinea don Sonda. Opzione 2: si verifica se c’è una proposta nelle vicinanze, sempre contattando don Alberto, a cui poter partecipare. Ecco i riferimenti di don Alberto Sonda, animatore vocazionale degli adolescenti: 339-8856541 e ado@giovanipadova.it
don Alberto Sonda
Animatore Vocazionale degli Adolescenti e Collaboratore dell’Ufficio di Pastorale dei Giovani