Per mille strade. In cammino verso Roma

Papa Francesco attende i giovani italiani alla vigilia del Sinodo. In centinaia da tutta la Diocesi di Padova si stanno mettendo in marcia, in bici, qualcuno anche in kayak. Le esperienze di Saccolongo e Caselle, Borgo Veneto, Agna e Conselve. Gli aggiornamenti giorno per giorno della Difesa.

Per mille strade. In cammino verso Roma

Tra  poche ore conterà solo la strada. Scarponi, biciclette, bastoni e persino remi attendono: tra poche ore saranno utilizzati da centinaia di giovani in tutta la Diocesi, migliaia e migliaia in tutta Italia, per percorrere quelle “mille strade” che portano a Roma, verso il tanto atteso incontro con papa Francesco, sabato 11 e domenica 12 agosto, alla vigilia dell’inizio del Sinodo dei vescovi dedicato proprio a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Ma c’è anche chi è già partito.

Per i giovani della Diocesi di Padova questa esperienza, proposta dal Servizio nazionale di pastorale giovanile, una sorta di “gmg” italiana diffusa, ha un valore aggiunto perché rappresenta un passaggio di consegne tra il Sinodo diocesano al quale hanno preso parte migliaia di ragazze e di ragazzi dai 18 ai 35 anni, e il momento in cui i vescovi da ogni parte del mondo saranno chiamati a fare sintesi.

I sette cammini diocesani

Sono sette i cammini ufficiali sostenuti dall’Ufficio di pastorale dei giovani. Seguendo l’invito della pastorale giovanile italiana, questi ragazzi, prima di convogliare a Roma, cammineranno lungo percorsi locali non solo per fare conoscenza del territorio, ma anche per scoprire la testimonianza e la vita dei santi più vicini e di tutti coloro che hanno reso grande il tesoro di fede delle comunità a loro vicine.

Tra i sette cammini, uno, “Alle sorgenti della vita spirituale”, si svilupperà in canoa, kayak e a piedi per 46 chilometri, da Casacorba di Vedelago (Tv) all'Isola del deserto di Venezia. Gli altri cammini a piedi si distribuiscono per il territorio diocesano e nei dintorni, toccando località come Padova, Caorle, Camposampiero, Abano Terme, Santa Giustina, Cittadella ma anche Verona e Cima Grappa, sempre alla sequela delle ricchezze e dei santi dei territori.

I ragazzi che prendono parte a questi cammini sono 224: tutti loro, assieme ad altri 300 coetanei che si aggregheranno per la parte finale del percorso, si ritroveranno venerdì 10 agosto nella Basilica del Santo, prima di partire per Roma, per incontrare il vescovo Claudio e il rettore del santuario padre Oliviero Svanera. Poi il viaggio, con sant’Antonio nel cuore.

Altri cammini, altre strade verso Roma. Anche in bici

Alcune parrocchie e vicariati hanno scelto di arrivare all’incontro con papa Francesco, a Roma, secondo il proprio stile e seguendo altre strade. È il caso di 16 giovani, tra i 20 e i 25 anni, delle parrocchie di Saccolongo e Caselle di Selvazzano, che arriveranno nella capitale a bordo delle loro biciclette. La partenza è lunedì 6 agosto da Saccolongo: centro chilometri al giorno fermandosi a Comacchio, Riccione, Cagli, Spoleto e infine a Roma. «L’idea – racconta Isacco Sturaro – è nata dalla mia precedente esperienza di “ciclopellegrino” alla gmg di Cracovia. Allora ci avevo messo 14 giorni, compresi due di sosta». Non sarà solo un giro d’Italia per ciclisti amatoriali: «Con noi ci saranno due seminaristi, che ci aiuteranno a tenere il filo conduttore della preghiera e della riflessione. Questo pellegrinaggio è decisamente più breve rispetto a quello che ho fatto due anni fa, ma è altrettanto intenso. Ci sarà molto caldo, ma un pellegrino è chiamato a fare fatica, a sorpassare i propri limiti: non si scalano tutti i giorni gli Appennini. Eppure, anche valorizzare questo viaggio attraverso la fatica ci aiuterà a coltivare la nostra fede».

I giovanissimi di Legnaro a piedi fino a Roma

Cammino intenso, questa volta a piedi, anche per i ragazzi di Legnaro: 31 giovanissimi dalla prima alla quarta superiore raggiungeranno Roma partendo, il 6 agosto, da Bolsena. Ogni giorno un incontro con testimoni di oggi e testimoni che hanno impresso il loro nome sul libro dei santi della Chiesa. «Da maggio, al termine dei percorsi annuali – spiega il vicario parrocchiale don Alessandro Piran – abbiamo scelto di spiegare cosa sia un pellegrinaggio a piedi. All’inizio c’erano pochi iscritti e tanta diffidenza, poi però, grazie ad alcuni incontri di formazione, l’entusiasmo è cresciuto. Mi aspetto che vivano la dimensione di una Chiesa belle e ampia, che li entusiasmi, al ritorno, della loro scelta di essere cristiani». Per molti di questi ragazzi sarà la prima esperienza di un pellegrinaggio a piedi, con sveglia alle quattro e cammino nelle ore più fresche, per venti chilometri al giorno: «I ragazzi non sanno ancora cosa attendersi di preciso, ma, come ho detto loro, “se il papa ci ha chiamato a Roma, noi abbiamo l’obbligo di andarci”».

Nei luoghi francescani come comunità sorelle

Per alcuni questo pellegrinaggio verso Roma servirà a cementare relazioni che stanno nascendo non solo tra giovani, ma anche tra le parrocchie. È il caso delle sette comunità che compongono l’unità pastorale di Borgo Veneto, ancora più unite dopo il matrimonio che ha riguardato le istituzioni comunali. «Dato che l’esperienza del campo è importante – nota il parroco moderatore don Giuliano Miotto – abbiamo pensato a un campo più strutturato, che unisse lo stile del pellegrinaggio e l’invito del papa al Circo Massimo con la possibilità di intensificare i rapporti dentro il gruppo di questa nascente unità pastorale».

Il campo, a cui partecipano una quarantina di ragazzi dai 17 ai 25 anni, è un viaggio che parte dalla figura di sant’Antonio a Padova per poi, prima di arrivare a Roma da papa Francesco, confrontarsi con la figura del Poverello di Assisi nei suoi luoghi, da La Verna all’Eremo delle Carceri ai santuari della città umbra. «Più ne parlo più raccolgo entusiasmo – confida don Giuliano – A Roma, poi, nella giornata di venerdì, vivremo con i Focolarini una visita a San Pietro, tra arte e spiritualità. Questi giovani, che fanno già esperienza di gruppo insieme durante l’anno lontani dai vecchi campanilismi, stanno crescendo nella stima reciproca valorizzando i talenti dell’altro».

A servizio nella periferia romana

Tempo di matrimoni anche per i vicariati di Agna e Conselve, che per la seconda estate consecutiva, dopo l’esperienza in Sicilia, faranno vivere ai loro giovani un’esperienza congiunta. Questa volta, però, come nuovo vicariato unitario. Prima dell’incontro con papa Francesco, oltre venti ragazzi saranno ospiti dei padri canossiani ad Acilia, nella periferia romana che va verso Ostia, località non risparmiate negli ultimi mesi dalla cronaca nera nazionale. La mattina si andrà alla scoperta di Roma, mentre il pomeriggio i giovani saranno impegnati in opere di carità con Sant’Egidio. «Non saremo solo ospiti – anticipa Nicola Benvenuti – ma cercheremo di capire esattamente dove ci troveremo. I nostri giovani sono maturi e sanno come ricavare il meglio da un’esperienza come questa». Importante sarà l’accompagnamento dei sacerdoti e da una nutrita équipe di educatori, oltre alla presenza del parroco di Acilia, un canossiano rimasto nel cuore della comunità di Conselve dove aveva già esercitato il suo ministero.

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