Pozzonovo. 130° di consacrazione della chiesa, «casa di Dio in mezzo alle nostre case»

«Cosa sarebbe un paese senza la sua chiesa? Sarebbe un luogo privo di un bene prezioso che è la casa di Dio in mezzo alle nostre case».

Pozzonovo. 130° di consacrazione della chiesa, «casa di Dio in mezzo alle nostre case»

Con queste parole, mons. Gino Temporin ha iniziato l’omelia della messa celebrata a Pozzonovo in occasione dei 130 anni di consacrazione della chiesa, avvenuta il 3 ottobre 1893 da parte del vescovo di Padova Giuseppe Callegari, come ricorda la lapide posta in una parete della navata. In virtù del battesimo e per opera dello Spirito Santo, ha poi continuato il celebrante, il vero tempio «dove si adora il Padre in spirito e verità (Gv 4,23) siamo noi, tuttavia la chiesa rimane il luogo dove si ritrova la comunità nel nome di Cristo e quando è riunita nel suo nome Gesù è presente». La chiesa di Pozzonovo è stata consacrata in tempi difficili per la povertà diffusa nel territori e per le tensioni politiche di quei momenti e divenne un segno di speranza ricordando che il Signore è sempre con noi, ieri come oggi. Per questo mons. Temporin ha suggerito «di non disertare la chiesa quando la comunità è riunita per celebrazioni comunitarie e di non mancare di visitarla quando si passa davanti, c’è sempre la presenza del Signore, con il pensiero rivolto a Maria alla quale è dedicata». A concelebrare, il 3 ottobre scorso, c’era il parroco don Pietro Grinzato, che nel saluto iniziale ha sottolineato come la dedicazione della chiesa non sia solo la consacrazione di un tempio fatto di mattoni, ma quella di una comunità di persone, segno della bellezza e della gioia di essere chiesa di fratelli che uniti vogliono camminare insieme ed essere una comunità di pietre vive.

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