"Quale cibo per la vita?" Quarta edizione per Interreligious al Centro Universitario

Inizia a fine gennaio e si protrae fino a inizio marzo la rassegna “Interreligious”, carrellata di eventi, proiezioni cinematografiche e tavoli di dialogo tra religioni, che quest’anno si interroga sul tema del cibo quale cura e nutrimento per l’uomo, senza dimenticare i diversi aspetti legati alla sostenibilità.

"Quale cibo per la vita?" Quarta edizione per Interreligious al Centro Universitario

Il Centro universitario di via Zabarella, insieme al Csv di Padova con la Scuola del legame sociale, propongono anche quest’anno la rassegna “Interreligious”, caratterizzata da una serie di eventi che si susseguiranno da fine gennaio fino a inizio marzo in una triplice veste che comprende proiezioni di film, tavole rotonde e incontri artistici.

"Quale cibo per la vita?" è il titolo che gli organizzatori hanno scelto per questa sesta edizione, con l’intento di interrogarsi sul contributo che le religioni possono dare al tema del cibo come cura e nutrimento dell’uomo, con un occhio di riguardo alle diverse forme di sostenibilità. Tra gli esperti che parteciperanno alla manifestazione, rappresentanti di buddhismo, induismo, cristianesimo, islam, ebraismo.

«Abbiamo cercato di presentare al pubblico la doppia dimensione necessaria all'uomo per mantenersi in vita – racconta Beatrice Rizzato, curatrice della manifestazione – L’uomo non ha bisogno solo di cibo fisico ma anche di cibo spirituale; il valore simbolico che le religioni hanno attribuito al cibo nella storia è stato fondamentale. Oggi dobbiamo forse fare i conti con la sua desacralizzazione; ci chiediamo che tipo di influenza abbia la religione, per esempio nell'alimentazione dei giovani, visto che il mondo soffre la grande malattia dell’obesità con più di 2 miliardi di persone, a fronte di 800 milioni che soffrono la fame. Le religioni, forse, dovrebbero aumentare la loro valenza a livello di formazione delle coscienze…».

Attorno a questi temi si sviluppano le proiezioni dei film, presentati da docenti, accademici ed esperti delle comunità religiose, che si terranno al Multisala Pio X. I tavoli di dialogo si svolgeranno invece al Centro universitario di via Zabarella così come la cerimonia giapponese del tè prevista per il pomeriggio dell’1 febbraio. Un concerto di musica e canti delle diverse tradizioni verrà proposto il 9 febbraio nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria in via Cesare Battisti. Obiettivo della rassegna è interrogarsi anche sugli aspetti della sostenibilità ambientale e sociale, sui temi della cura, della salute, del benessere.

«Accanto ai professori – continua Beatrice Rizzato – abbiamo cercato di presentare dei testimoni di oggi. Ci saranno uno chef del mondo ebraico, una responsabile della certificazione islamica del cibo e un medico ayurvedico del mondo induista che spiegherà il rapporto tra le piante e la salute. Il cibo in fondo dovrebbe servire a farci stare bene. Secondo i sufi, per esempio, tutto dovrebbe essere all'insegna della moderazione. Anche il digiuno è argomento che si inserisce nel contesto della manifestazione: l’astensione dal cibo, la purificazione attraversano infatti tutte le religioni».

Il calendario completo degli eventi è disponibile presso il Centro universitario: 049-8764688 o www.centrouniversitariopd.it.

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