Quaresima. Cercatori d’amore in questo tempo. I vescovi invitano a una triplice conversione all'ascolto, alla realtà e alla spiritualità

Quaresima. I vescovi italiani invitano, nel cammino che conduce alla Pasqua, a una triplice conversione: all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità. Solo così potremo «vivere la storia nell’ottica dell’amore, anche se questo comporta di portare la croce propria e altrui»

Quaresima. Cercatori d’amore in questo tempo. I vescovi invitano a una triplice conversione all'ascolto, alla realtà e alla spiritualità

«Un invito a una triplice conversione, urgente e importante in questa fase della storia, in particolare per le Chiese che si trovano in Italia: conversione all’ascolto, alla realtà e alla spiritualità». È il messaggio della Conferenza episcopale italiana per la Quaresima 2022.

Ascoltiamo in profondità
Partiamo dalla voce dei bambini, che in questo tempo di pandemia «colpiscono con la loro efficace spontaneità: “Non mi ricordo cosa c’era prima del Covid”; “Ho un solo desiderio: riabbracciare i miei nonni”. Arrivano al cuore anche le parole degli adolescenti: “Sto perdendo gli anni più belli della mia vita”; “Avevo atteso tanto di poter andare all’università, ma adesso mi ritrovo sempre davanti a un computer”». Risuonano anche «le parole di alcuni parroci, insieme con i loro catechisti e collaboratori pastorali, che vedono diminuito il numero delle attività e la partecipazione del popolo, preoccupati di non riuscire a tornare ai livelli di prima, ma nello stesso tempo consapevoli che non si deve semplicemente sognare un ritorno alla cosiddetta normalità. (...) Ascoltare in profondità tutte queste voci anzitutto fa bene alla Chiesa stessa». L’ascolto, infatti, «trasforma dunque anzitutto chi ascolta, scongiurando il rischio della supponenza e dell’autoreferenzialità». «Una Chiesa che ascolta è una Chiesa sensibile anche al soffio dello Spirito. Ascolto della Parola di Dio e ascolto dei fratelli e delle sorelle vanno di pari passo. L’ascolto degli ultimi, poi, è nella Chiesa particolarmente prezioso, poiché ripropone lo stile di Gesù, che prestava ascolto ai piccoli, agli ammalati, alle donne, ai peccatori, ai poveri, agli esclusi».

Ancorati alla realtà
«Il cammino sinodale sta facendo maturare nelle Chiese in Italia un modo nuovo di ascoltare la realtà per giudicarla in modo spirituale e produrre scelte più evangeliche. Lo Spirito non aliena dalla storia: mentre radica nel presente, spinge a cambiarlo in meglio. Per il cristiano questo non è semplicemente il tempo segnato dalle restrizioni dovute alla pandemia. È invece un tempo dello Spirito, un tempo di pienezza, perché contiene opportunità di amore creativo che in nessun’altra epoca storica si erano ancora presentate. Forse non siamo abbastanza liberi di cuore da riconoscere queste opportunità di amore, perché frenati dalla paura o condizionati da aspettative irrealistiche. Mentre lo Spirito, invece, continua a lavorare come sempre». Lo Spirito domanda al credente «di considerare ancora oggi la realtà in chiave pasquale, come ha testimoniato Gesù, e non come la vede il mondo. Per il discepolo una sconfitta può essere una vittoria, una perdita una conquista. Cominciare a vivere la Pasqua, che ci attende al termine del tempo di Quaresima, significa considerare la storia nell’ottica dell’amore, anche se questo comporta di portare la croce propria e altrui». L’ancoraggio alla realtà storica caratterizza dunque la fede cristiana. «Non cediamo alla tentazione di un passato idealizzato o di un’attesa del futuro dal davanzale della finestra. È invece urgente l’obbedienza al presente, senza lasciarsi vincere dalla paura che paralizza, dai rimpianti o dalle illusioni. L’atteggiamento del cristiano è quello della perseveranza: è il comportamento quotidiano che sostiene il peso della storia, personale e comunitaria».

La pazienza cristiana
Nei primi mesi della pandemia abbiamo assistito a un sussulto di umanità, che ha favorito la carità e la fraternità,
«poi questo slancio iniziale è andato via via scemando, cedendo il passo alla stanchezza, alla sfiducia, al fatalismo, alla
chiusura in sé stessi, alla colpevolizzazione dell’altro e al disimpegno. Ma la fede non è una bacchetta magica. Quando le soluzioni ai problemi richiedono percorsi lunghi, serve pazienza, la pazienza cristiana, che rifugge da scorciatoie semplicistiche e consente di restare saldi nell’impegno per il bene di tutti e non per un vantaggio egoistico o di parte. Come comunità cristiana, oltre che come singoli credenti, dobbiamo riappropriarci del tempo presente con pazienza e restando aderenti alla realtà». È urgente «il compito ecclesiale di educare alla verità, contribuendo a colmare il divario tra realtà e falsa percezione della realtà. In questo “scarto” si annida il germe dell’ignoranza, della paura e dell’intolleranza. Ma è questa la realtà che ci è data e che siamo chiamati ad amare con perseveranza». Di qui l’impegno «a documentarsi con serietà e libertà di mente e a sopportare che ci siano problemi che non possono essere risolti in breve tempo e con poco sforzo».

Quaresima di fraternità: in cammino con Abramo

La Quaresima di fraternità ha come filo conduttore l’icona biblica del Sinodo diocesano: la chiamata di Abramo. Di settimana in settimana vengono approfonditi i verbi che caratterizzano la fede di Abramo – dubitare, completare, intercedere, custodire, camminare – e che ispirano il percorso sinodale oltre che intrecciarsi alle letture domenicali della Quaresima. Info: quaresimadifraternita.it

“Parola & parole per Risorgere” ogni venerdì

Cinque verbi per cinque venerdì di quaresima, declinati nel quotidiano da suor Nicole Francescato, religiosa delle Dimesse, e racchiusi in due minuti di video, trasmessi sui social della Diocesi di Padova e sui telegiornali di Telenuovo (canale 11, alle ore 19.30 e 117, alle ore 20.30). Sono questi gli ingredienti dell’edizione 2022 di “Parola & parole per Ri-sorgere”, il format video proposto dall’Ufficio delle comunicazioni sociali della Diocesi di Padova in appoggio al cammino diocesano della Quaresima di fraternità. I verbi sono gli stessi che accompagnano le proposte di spiritualità nelle comunità parrocchiali: dubitare, completare, intercedere, custodire, camminare.

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