San Tommaso di Albignasego. Futuri sposi avvolti e accolti

Questo hanno sperimentato a Casa Madonnina dodici coppie che hanno concluso il loro itinerario in preparazione al matrimonio. Il ritiro si è concluso con un dono alle promesse spose da parte di Marzia Filipetto, che guida la casa di spiritualità di Fiesso d’Artico: qualche goccia di nardo profumato di Gerusalemme sul palmo della mano con il quale accarezzare il viso dei futuri mariti. «Gesti come perle preziose...»

San Tommaso di Albignasego. Futuri sposi avvolti e accolti

Si quaeris amare: inizia così questa breve condivisione, che ruba il titolo da un libro di padre Oliviero Svanera dedicato ai cercatori d’amore. Alcuni “cercatori” sono stati al centro della nostra attenzione lungo il percorso, vissuto nella parrocchia di San Tommaso apostolo in Albignasego, verso il matrimonio cristiano. Si tratta di dodici coppie che hanno scelto di mettersi in gioco, poggiando il loro amore sulle radici di una fede che diventa sentiero. Una consapevolezza ha segnato le diverse tappe: con il costituirsi della coppia, si entra in un cammino permanente di crescita umana nella fede e nella spiritualità cristiana.

«Vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore, che ci ha creati e redenti?»: da queste parole, prese dal Rito del matrimonio, si è realizzato un itinerario che profumava dell’accoglienza reciproca; nel giorno del matrimonio, infatti, gli sposi si donano integralmente l’uno all’altro. «Io accolgo te», ma in Dio e attraverso il suo sguardo, nell’interezza della tua persona e della tua presenza, senza limiti, né restrizioni. Ecco il profumo nuovo che le coppie hanno riconosciuto incontro dopo incontro. Come ogni itinerario, anche il nostro, alla sua conclusione, ha avuto bisogno di un luogo nel stare insieme e insieme pregare. Si tratta di casa “La Madonnina”, a Fiesso d’Artico: un luogo che ci ha sorpreso nella sua semplicità. Non è solo l’eleganza della casa che attrae, quando vi si entra, ma la sensazione di essere in uno di quei rari luoghi sospesi tra terra e cielo, dei quali tutti, prima o poi, abbiamo bisogno per sostare e riprendere fiato davanti a Dio e ai fratelli. Siamo stati avvolti e accolti nelle sale preparate con cura, dove anche la musica e l’icona all’ingresso, illuminata dalla delicatezza di una candela profumata, invitavano a rivolgere, nella quiete più liberante, lo sguardo e la parola verso sguardi e parole ricchi di senso. Sono i momenti in cui vengono elaborati significati che prendono anche forma poetica o estetica ma che, nel flusso della vita quotidiana, servono a consolidare le esperienze formative di ciascuno.

Questo è un luogo dove il concetto di “pastorale” si traduce in una pratica concreta che modella, amalgama e differenzia anche lo stare insieme, davanti a Dio. Prima di arrivare ero preoccupata per le coppie, quasi completamente digiune dalle parole “ritiro” e “casa di spiritualità” ma, una volta varcata la soglia, ho colto sguardi e gesti di chi si sente, misteriosamente, di casa. Proprio di questo avevamo bisogno! Marzia Filipetto, che guida la casa con l’attenzione a seminare germogli di bene, prima di salutarci, ha sorpreso le coppie con un piccolo gesto che difficilmente si dimentica, invitando le “promesse spose” a ricevere sul palmo della mano qualche goccia di nardo profumato di Gerusalemme con il quale accarezzare in viso i loro futuri mariti. Gesti come perle preziose… Una piccola verifica dell’esperienza l’abbiamo avuta già prima di ripartire per le nostre case: le coppie hanno chiesto di ritornare a Casa Madonnina per riflettere e pregare insieme; hanno chiesto che questo luogo diventi un nuovo punto di riferimento. Grazie a Marzia e a questa casa, che davvero ci ha accolti come figli in cerca d’Amore.

A San Francesco, un’ora di preghiera per la pace

A San Francesco in Padova viene proposta, venerdì 1° aprile dalle 21.15 alle 22.15, “Un’ ora di preghiera per la pace”. «In questi giorni in cui la paura, l’insicurezza, forse anche l’angoscia si siedono fuori dalla porta di casa o stanno dentro al cuore – si legge nel bollettino – proponiamo un’ora di pausa, per trovare un po’ di ristoro, per deporre le paure, per metterci nelle mani di Dio, per prendere coscienza che la pace inizia da ciascuno di noi, per riprendere il cammino».

Elisabetta Carpanese

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