Signore, eccomi! Nella Veglia pasquale più di cinquanta catecumeni eletti ricevono i sacramenti dell'Iniziazione Cristiana

Nella Veglia pasquale. Sono più di cinquanta i catecumeni eletti che quest’anno ricevono i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Tra loro c’è anche Giacomo Disarò, 29 anni: «La comunità mi ha accompagnato»

Signore, eccomi! Nella Veglia pasquale più di cinquanta catecumeni eletti ricevono i sacramenti dell'Iniziazione Cristiana

È la figura di Giorgio La Pira, il m“sindaco santo”, che ha dato il via al cammino di catecumenato di Giacomo Disarò, 29 anni, della parrocchia di Legnaro, impiegato al mercato ortofrutticolo e studente di storia all’Università di Padova. «Tutto è nato durante un campo a Firenze organizzato dalla parrocchia nel 2021 – racconta – L’ho presa come una vacanza: non avevo mai visto la città. Le testimonianze, l’antico monastero in cui alloggiavamo e soprattutto la visita alla tomba di La Pira mi hanno provocato: lì ho percepito una sensazione strana, come se avessi ritrovato un vecchio amico e questo l’ho preso come un segnale da cui è nato il desiderio di essere battezzato». Giacomo, pur non avendo mai frequentato in maniera assidua la parrocchia da ragazzo, non era un volto sconosciuto: ha collaborato al grest, ai campiscuola ha fatto l’aiuto cuoco, è sempre stato ben accolto. «Quando si è saputo che ho intrapreso il percorso per ricevere i sacramenti – continua – ho sentito il calore della comunità stringersi attorno a me. Erano tutti entusiasti, tanto che mi hanno accompagnato anche ad alcuni riti che si sono tenuti in Cattedrale a Padova». «I giovani e gli adulti che scelgono il battesimo – sottolinea don Alberto Pregno, parroco di Sant’Angelo di Sala, dove alla veglia di Pasqua si celebrano i sacramenti di una giovane catecumena albanese di 32 anni – sono un dono prezioso per la comunità. Prima di tutto perché ci fanno il dono di pregare per loro. Poi ci permettono di essere più partecipi ai passaggi, ai riti, alle consegne: ci fanno capire che l’eucarestia è importante per chi vi prende parte». Un altro dono prezioso che offrono alla comunità è la capacità di stupirsi: «Scoprire che per qualcuno tutto è nuovo – continua don Pregno – che ha un terreno vergine nel suo cuore, che parlare di Gesù è tutta una novità, ti fa apprezzare le cose in modo più fresco». Siamo schiavi dell’abitudine e chi ha occhi nuovi aiuta ad aprire quelli un po’ offuscati: un adulto che si avvicina spontaneamente ai sacramenti mette in discussione la fede dei battezzati. «Proprio così – conferma Emanuela Ceci, catechista della parrocchia di San Bartolomeo apostolo di Mestrino che ha seguito una giovane albanese – Ti trovi nella posizione di essere quello che dovrebbe dare, in realtà sei quello che riceve di più. Dagli incontri con questa catecumena tornavo a casa sempre arricchita: è stato un confronto molto bello ed entusiasmante dal quale è nata anche una bella amicizia. Vedere la sua convinzione, il suo desiderio e anche la sua curiosità mi ha stimolato delle domande: perché lo ha fatto? E io lo rifarei? Insieme abbiamo gustato la dolcezza Dio e le sue “scoperte” mi hanno permesso di rivalutare la Parola da altre angolature». I catecumeni, la comunità cristiana con il suo pastore, i catechisti compiono un percorso di maturazione insieme. Nasce tutto da una richiesta spontanea della persona che decide di accostarsi al battesimo e poi agli altri sacramenti dell’iniziazione cristiana. Così trova una casa – la comunità – che la accoglie, in cui si intessono nuove relazioni, che riconosce che c’è una persona in più in famiglia e la coinvolge nella vita “ordinaria”. Alla Veglia pasquale i catecumeni sono gli “ospiti d’onore”, da qui inizia poi un nuovo cammino tutto da ideare. «Il percorso non si esaurisce con i sacramenti – afferma la catechista – chi li riceve, può partecipare all’intera celebrazione eucaristica e poi, dopo il battesimo... comincia il bello! Tante cose possono essere affrontare con cognizione di causa, con consapevolezza maggiore. Lei ci ha ricordato il valore del battesimo e, come dice il nostro parroco don Sergio Turato, ci ha aiutato a togliere la polvere dalla nostra fede». «Spero di apprezzare in pieno quello che mi attende alla Veglia pasqua nella mia parrocchia di Legnaro – sottolinea Giacomo Disarò – e di capire il senso che c’è dietro a ogni gesto. Questo è un punto di partenza, ci sono ancora tanti argomenti da approfondire. Di certo ora mi sento più arricchito, perché inizio a percepire cosa significa avere una vita più densa, che ha quel gusto, quel sale in più. Non ho vissuto dicendo “sento che mi manca qualcosa”, ma ora percepisco che la vita ha un sapore diverso. Posso dire che era arrivato il mio momento e la convinzione si è manifestata già forte fin da subito, non ho mai sentito la necessità di rinnovarla ulteriormente». «Ai catecumeni è stata data un’attrezzatura, una bussola per orientarsi – conclude don Pregno – Da parte nostra, nella comunità parrocchiale, si tratta di capire quale misura usare per continuare ad accompagnarli. La cosa bella è che Dio è entrato nella loro vita, l’ha messa a soqquadro e loro hanno detto il loro “eccomi”!».

Cinque i battesimi celebrati in Cattedrale

Sono più di 50 i catecumeni eletti che durante le feste pasquali ricevono i sacramenti dell’iniziazione cristiana. I venti adulti lo vivono nella Veglia pasquale, perché emerga chiaramente come la celebrazione della Pasqua cristiana confluisca negli stessi sacramenti del battesimo-cresima-eucaristia che non vanno intesi come “ospitati” nella Veglia, ma che ne sono la ragione stessa. Qualcuno dei 35 ragazzi riceverà i sacramenti nelle domeniche di Pasqua, sempre insieme al gruppo dei loro coetanei che celebrano il compimento della iniziazione cristiana. In Cattedrale sono
cinque gli eletti a ricevere i sacramenti: appartengono alla Missione africana in Padova. A tutti, adulti e ragazzi, è proposto di ritrovarsi a celebrare i vespri di Pasqua con il vescovo Claudio in Cattedrale, questa
domenica alle 17, con la loro veste bianca battesimale, per rendere grazie a Dio dei benefici ricevuti. Inizia la loro vita cristiana nel segno della preghiera e dell’abbandono in Dio.

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