Sinodo diocesano. Come si “muoverà” il percorso sinodale

È al vaglio del vescovo Claudio – per la firma definitiva – il testo elaborato dalla Segreteria del Sinodo che contiene le regole che guideranno il percorso sinodale, la cui apertura sarà il prossimo 5 giugno e che si concluderà a fine 2023. Lavoro complesso e a più mani nato dal confronto con il Codice di diritto canonico, i documenti che normano un Sinodo diocesano e i regolamenti di altri sinodi

Sinodo diocesano. Come si “muoverà” il percorso sinodale

Il regolamento del Sinodo è in questi giorni al vaglio del vescovo Claudio Cipolla per la firma definitiva. I contenuti
del documento scandiscono le regole che guideranno il percorso sinodale che si aprirà ufficialmente il prossimo 5 giugno e si concluderà a fine 2023. Ha comportato un lungo lavoro di preparazione, curato dalla Segreteria del Sinodo, fino ad arrivare alla stesura definitiva in un testo suddiviso in sei capitoli per un totale di 26 articoli.

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«La preparazione è stata un lavoro complesso, fatto a più mani – racconta Maristella Roveroni della Segreteria del Sinodo – confrontandoci con il Codice di diritto canonico e con i documenti della Chiesa che normano il Sinodo diocesano, ma anche con i regolamenti di altri sinodi (Mantova, Bolzano, Cefalù, Brescia). È stato un processo complesso perché nessuna Diocesi delle nostre dimensioni ha affrontato recentemente un Sinodo e perché ciascuna presenta peculiarità proprie delle quali è fondamentale tenere conto. Durante la stesura ci siamo avvalsi fin da subito delle competenze di mons. Giampaolo Dianin – membro della Segreteria del Sinodo prima di essere nominato vescovo di Chioggia – che aveva vissuto alcuni passaggi del Sinodo sulla famiglia e anche del contributo di mons. Tiziano Vanzetto, cancelliere della Curia vescovile». Dopo le norme generali, il regolamento presenta le persone che comporranno l’Assemblea sinodale: il vescovo, con il ruolo suo proprio che gli spetta in quanto pastore della Chiesa diocesana, e i vari membri. «I soggetti che parteciperanno all’Assemblea sinodale – spiega don Roberto Frigo, anche lui della Segreteria del Sinodo – saranno circa 400. Ci sono alcuni membri di diritto per gli incarichi o ruoli che hanno all’interno della Chiesa diocesana (il vicario generale e i vicari episcopali, il consiglio presbiterale, i vicari foranei, i superiori maggiori degli istituti religiosi maschili e femminili domiciliati in Diocesi, e alcuni membri del consiglio pastorale diocesano). Poi ci sono i membri eletti, che sono la maggior parte: i delegati laici dei vicariati, il consiglio pastorale diocesano, i laici eletti in tutta la Diocesi secondo la dinamica dei “gruppi di parrocchie” con la quale il vescovo sta compiendo anche la visita pastorale, un presbitero per ciascun vicariato, due diaconi permanenti, tre rappresentanti dei consacrati e tre delle consacrate, due seminaristi, otto membri della consulta delle aggregazioni laicali, tre insegnanti di religione cattolica, cinque rappresentanti delle comunità etniche. Infine ci saranno anche alcuni membri di nomina episcopale, fino a un massimo di 30». A guidare l’Assemblea sarà la Presidenza, composta di sette membri (al cui interno sono presenti il moderatore e il segretario generale), che nei prossimi mesi verrà nominata dal vescovo. I successivi capitoli del regolamento vanno a dipanare concretamente come si svolgerà il cammino del Sinodo:

  • l’apertura Il 5 giugno prossimo, solennità di Pentecoste, ci sarà la celebrazione eucaristica con l’apertura del Sinodo diocesano. In quell’occasione si insedia l’Assemblea sinodale, facendo la professione di fede. Il vescovo presenta all’Assemblea (e alla Diocesi tutta) l’Instrumentum laboris 1 contenente i temi del Sinodo. I temi sono in fase di individuazione in questo momento da parte della Commissione preparatoria che sta analizzando il materiale proveniente dagli spazi di dialogo costituitisi nelle parrocchie della Diocesi e in alcuni altri ambiti e “luoghi di vita”;
  • gruppi di discernimento sinodale Dopo l’apertura del Sinodo, la Diocesi è invitata a dar vita ai Gruppi di discernimento sinodale – in parrocchia, nei gruppi, nelle associazioni, nei movimenti, in modo spontaneo… – per poter consegnare il proprio contributo sui temi sinodali. Questa fase durerà fino a dicembre 2022;
  • l’Assemblea sinodale divisa in commissioni di studio Dopo l’apertura del Sinodo, l’Assemblea sinodale inizierà a incontrarsi, su base territoriale, in commissioni di studio di circa 15-20 persone per approfondire, analizzare e studiare i temi sinodali. Da gennaio 2023, le commissioni avranno a disposizione anche tutto il materiale proveniente dai Gruppi di discernimento sinodale. Al termine del loro lavoro, ciascuna commissione stenderà delle propositiones (cioè delle considerazioni o delle proposte) relative al tema, che poi andranno a comporre un nuovo testo (Instrumentum laboris 2) che sarà la base del lavoro successivo. Quando tutte le commissioni di studio termineranno il loro compito, si scioglieranno e il lavoro tornerà all’Assemblea che si ritroverà in plenaria per le sessioni sinodali (da aprile 2023 in poi);
  • sessioni sinodali dell’Assemblea e gruppi di lavoro Da aprile 2023 l’Assemblea si incontrerà in varie sessioni affrontando uno alla volta i temi del Sinodo e le relative propositiones elaborate dalle commissioni e raccolte nell’Instrumentum laboris 2. Ogni sessione si svolgerà in due momenti: nel primo, l’Assemblea si dividerà in gruppi di lavoro che studieranno le propositiones, approvandole o presentando degli emendamenti; nel secondo momento, tutti gli emendamenti verranno votati fino ad arrivare alla stesura finale di un testo;
  • conclusione Al termine del percorso sinodale, previsto per fine 2023, ci sarà la celebrazione conclusiva con la produzione di un decreto finale. La vera sfida, però, non sarà solo quella di realizzare un documento, bensì mettere in pratica le scelte fatte, passando «dal Sinodo di carta al Sinodo di carne».
Un membro eletto ogni 10 mila abitanti

Durante il mese di marzo si incontreranno i consigli pastorali dei gruppi di parrocchie presenti in Diocesi – circa
80 – per eleggere, tra i candidati espressi da ogni parrocchia, quelli che faranno parte, come membri eletti, dell’Assemblea sinodale (400 persone tra laici, presbiteri e religiosi). In linea generale i membri eletti saranno 1 per ogni gruppo di parrocchie – a partire da una misura di base di 1 rappresentante ogni 10 mila abitanti – ma potranno salire a 2 o 3 per assicurare la rappresentatività dei territori. Dove è possibile eleggere due membri, inoltre, viene suggerito che siano rappresentati entrambi i sessi e che uno dei due abbia tra i 25 e i 40 anni d’età.

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