Un premio per Alessandro. Alessandro Bottin, 28 anni di Pegolotte, il 2 settembre riceve a Gubbio il Premio internazionale della bontà

A Gubbio, il 2 settembre, Alessandro Bottin – 28 anni, di Pegolotte – riceverà il Premio internazionale della bontà. Dopo la laurea e la sua autobiografia, ora sta scrivendo un altro libro. E non si fermerà

Un premio per Alessandro. Alessandro Bottin, 28 anni di Pegolotte, il 2 settembre riceve a Gubbio il Premio internazionale della bontà

La parrocchia di Pegolotte torna a prendersi spazio nel giornale per parlare del suo cittadino più illustre, che il prossimo 2 settembre, nella chiesa di San Domenico a Gubbio, sarà insignito del “Premio internazionale della bontà 2023”, giunto alla 23a edizione, alla presenza di alte cariche civili, militari e religiose. Lui è Alessandro Bottin, un ventottenne dall’energia incontenibile. Un’energia che contrasta con l’immobilità alla quale Alessandro è costretto fin dalla nascita. Affetto da tetraparesi, Alessandro vive seduto su una sedia a rotelle e comunica con gli occhi attraverso una tavoletta sulla quale sono impresse le lettere dell’alfabeto. Alessandro è un uomo straordinario, uno di quelli che, quando ti fissano negli occhi, ti mettono a nudo l’anima. Senza alcuna pietà né per se stesso, né per gli altri, lui ti sta seduto accanto e ti osserva severo, e mentre prendi coscienza della fatica e del coraggio che hanno plasmato la sua vita, ti interroghi sulla tua e ti senti così piccolo davanti a lui. Lui ha saputo mettere a frutto tutti i propri talenti nonostante le difficoltà: nel 2018 ha conseguito il baccalaureato in scienze religiose; nel 2019 ha pubblicato la sua biografia. E tu che hai ricevuto tutti gli strumenti necessari a realizzare ogni cosa, cosa hai fatto della tua vita? È proprio il titolo della sua biografia, Eccomi, a spiegare le ragioni del premio. «La Vita è un’avventura meravigliosa, che non pone limiti ai nostri sogni – spiega Alessandro Bottin – Può essere provata dalla difficoltà e dalla sofferenza, tuttavia c’è un disegno di Dio nella vita di ognuno di noi, che ci chiede di accogliere i suoi progetti con fede, credendo che tutto ciò che accade è pensato per il nostro bene e per la comunione con Lui. Dio mi ha chiamato per portare insieme a lui la sua croce e io gli ho risposto: “Eccomi”». Difficilmente Alessandro potrà realizzare il suo sogno più bello, quello di diventare un sacerdote, perché la consacrazione sacerdotale prevede anche il servizio alla comunità, ma il suo desiderio di vivere profondamente la comunione con il Signore si è concretizzata, nel maggio del 2021, nella consacrazione nell’Opera di Maria del Movimento dei Focolari. «Alessandro, con il suo sguardo e il suo modo di ascoltare col cuore, si interessa sempre agli altri e al modo in cui può essere di aiuto o di sostegno», commentano orgogliosi mamma Angelica e papà Antonio. Nel frattempo, Alessandro è impegnato nella stesura di un secondo libro, che prevede di ultimare a breve, sul valore dell’amicizia. E poi? Non c’è proprio modo di fargli scucire un’altra parola, ma dalla luce che si accende nel suo sguardo e dal sorriso di sfida si intuisce che ha qualche altra sorpresa in serbo.

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