Unità pastorale alla Guizza. Il doposcuola a Santa Teresa si arricchisce di proposte per ragazzi, genitori e volontari

L’importanza di queste iniziative è evidente se si considera che i bambini che frequentano il doposcuola provengono, per la maggior parte, da famiglie immigrate, in cui l’uso della lingua madre è predominante rispetto all’italiano. In questo contesto, è utile supportare l’apprendimento dell’italiano e lo svolgimento dei compiti, ma anche migliorare la socializzazione e l’autostima attraverso diversi canali. Un laboratorio teatrale, finanziato dalla parrocchia, è già iniziato, guidato dall’esperienza dell’attore e regista Diego De Francesco. «Il doposcuola, aperto il martedì e il giovedì pomeriggio, è svolto da volontari – afferma suor Marina Cassarino, della comunità delle suore Comboniane del Bassanello, responsabile del servizio – La scelta di seguire i bambini in un rapporto personalizzato (massimo un insegnante per due ragazzi) richiede un numero cospicuo di volontari. Attualmente ne abbiamo 17, per una trentina di bambini, che lavorano anche in accordo con le insegnanti della scuola, che ci segnalano eventuali esigenze di ciascun alunno». Per offrire un servizio sempre più efficace, sono previsti alcuni appuntamenti di formazione per volontari e genitori, guidati dall’educatrice Luisa Betto. Focalizzeranno alcuni importanti aspetti pedagogici e metteranno in evidenza le difficoltà e gli elementi positivi che potranno essere utili per una riprogettazione del doposcuola il prossimo anno. L’obiettivo degli incontri coi genitori, oltre a farli conoscere tra loro, è offrire strumenti utili per aiutare i loro figli a vivere al meglio l’esperienza scolastica.