Veglia diocesana per il lavoro, 2 maggio. Dignità nella fragilità: è l’impegno a cui sono chiamati tutti i cristiani

Nonostante la pioggia, erano molte le persone che hanno partecipato alla veglia diocesana per il lavoro, martedì 2 maggio presso “Il Brolo” di Teolo: rappresentanti dei sindacati, delle imprese, del terzo settore, parroci, cittadini, sindaci...

Veglia diocesana per il lavoro, 2 maggio. Dignità nella fragilità: è l’impegno a cui sono chiamati tutti i cristiani

Il presidente di Idee verdi, Marco Cavinato, ha colto lo spunto della pioggia battente per introdurre al filo conduttore della veglia, la vulnerabilità. «Dopo settimane passate a organizzare questo incontro, la pioggia ci ha messo alla prova, ci ha fatto toccare con mano quanto tutti, prima o poi, viviamo momenti di fragilità dai quali usciamo se qualcuno ci dà una mano, ci aiuta a ritrovare il coraggio per dare il nostro contributo alla società attraverso il lavoro». La veglia, aperta dall’esibizione del gruppo Danceability, della cooperativa sociale Nuova Idea, è stata impreziosita dalle testimonianze di Elisabetta Nalesso, Valentina Galesso, Nicoletta Babetto e Carlo. A coordinare gli interventi Guido Marangoni, poeta, scrittore e cantante che, partendo dalla sua esperienza, ha riflettuto su come a volte alcune persone vengano “scartate” quando servirebbe invece maggiore cura. Il vescovo Claudio ha ripreso il tema centrale scelto per la veglia – la vulnerabilità – per evidenziare come ancora oggi un’occupazione rappresenti per ogni persona un’opportunità ma anche un sentiero carico di preoccupazioni: «All’auspicio perché tutti possano lavorare si unisce il rischio che solo alcuni uomini e donne siano rispettati nella loro dignità, quando sono portatori di fragilità». Forte il richiamo del vescovo al ruolo dei cristiani, non tanto “dell’organizzazione Chiesa”, ma dei singoli cristiani, in ogni luogo di impegno professionale, perché tutti sono chiamati a una presenza missionaria.

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