7 febbraio - 7 luglio: 5 mesi senza Patrick Zaki

Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un odg per chiedere l’assegnazione della cittadinanza onoraria allo studente dell’Alma Mater detenuto da 150 giorni nelle carceri egiziane: “Patrick rappresenta la libertà di studio, di pensiero e la libertà di partecipazione pubblica”

7 febbraio - 7 luglio: 5 mesi senza Patrick Zaki

Sono passati 150 giorni dall’arresto di Patrizk Zaki, studente egiziano iscritto all’Università di Bologna: 150 giorni di detenzione delle carceri del suo paese, tra udienze che vengono rinviate ogni 15 giorni e un’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio il sistema di Al-Sisi. Tutto ebbe inizio il 7 febbraio, quando Patrick venne arrestate all’aeroporto del Cairo, appena atterrato da un volo proveniente dall’Italia. Ieri il giovane attivista è stato definitivamente ‘adottato’ da Bologna, città che aveva scelto per studiare – dallo scorso autunno frequentava il Master Europeo Erasmus Mundus Gemma (Women’s and Gender Studies) –: il Consiglio comunale ha approvato l’ordine del giorno, concordato con il sindaco Virginio Merola, che chiedeva di assegnargli la cittadinanza onoraria, “riconoscendo nella sua figura quei valori di libertà di studio, di libertà di pensiero e di libertà alla partecipazione pubblica propri di questo territorio e delle istituzioni che lo rappresentano”.

La proposta è stata approvata con 26 voti favorevoli (Sindaco, Partito Democratico, Città comune, Coalizione civica, Movimento 5 stelle, gruppo misto-Nessuno resti indietro, gruppo misto-Al centro Bologna), e 4 non votanti (Lega nord, Fratelli d'Italia).

Per l’occasione, l’illustratore Gianluca Costantini, autore del disegno di Zaki riportato sul manifesto esposto su Palazzo del Podestà di Bologna, ha realizzato un nuovo disegno: Patrick Zaki sorridente con la fascia tricolore al collo, che esclama “Grazie Bologna!”. E proprio del primo manifesto di Costantini (dopo una prima esposizione, era stato levato per fare posto a un cartellone pubblicitario) è intervenuto su Facebook questa mattina l’assessore comunale alla cultura Matteo Lepore: “L’approvazione della cittadinanza onoraria a Patrick è un altro passo per dimostrare che non ci arrendiamo, che non ci diamo per vinti. Stiamo lavorando per fare tornare il manifesto dedicato a Patrick in un luogo importante della città: ci vuole tutto il nostro impegno per ottenere la liberazione di Patrick, è necessaria la forza di tutti per insistere che venga rispettato in quanto essere umano.

“Un bel segnale – ha commentato la senatrice bolognese del Movimento 5 stelle, Michela Montevecchi, vicepresidente della commissione Cultura e componente della commissione Diritti umani –. Patrick è un nostro studente, e come tale è a pieno titolo cittadino di Bologna. L’auspicio è che la cittadinanza onoraria faccia arrivare forte e chiaro il segnale che Patrick non è solo e ha dietro di sé una comunità umana e politica, per altro sempre più grande, determinata a vederlo tornare a casa”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)