"Basta favori ai mercanti di armi". L'associazionismo a Roma in difesa della Legge 185 del 1990

“Basta favori ai mercanti di armi! Difendiamo la trasparenza e la democrazia nel commercio delle armi”.

Oggi, mercoledì 17 aprile, a Roma, nella sede dell'associazione Libera si sono date appuntamento molte organizzazioni del volontariato e della società civile italiane per esprimere la loro contrarietà al disegno di legge che mira a modificare il senso della legge 185. 

"Basta favori ai mercanti di armi". L'associazionismo a Roma in difesa della Legge 185 del 1990

Quella legge, del 1990, che riportava sotto il controllo del parlamento tutte le operazioni di import ed export delle armi, garantendo ai cittadini, oltre che ai parlamentari, quelle informazioni importanti per valutare l'operato del governo e conoscere quella parte della finanza collegata direttamente a queste operazioni. Con questo disegno di legge oggi il Governo di fatto contribuisce a ridurre queste prerogative, proprio in un momento come l'attuale in cui scenari di guerra si stanno profilando all'orizzonte. Tra i partecipanti di oggi anche molti rappresentanti del mondo cattolico, come il comboniano padre Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti, Vincenzo La Rosa coordinatore del centro studi nazionale dell'Azione Cattolica e don Tonio Dell'Olio, presidente di Pro Civitate Cattolica di Assisi. Ecco qualche loro commento a caldo.

«Sostenere questa campagna di difesa della Legge 185 è coerente con i valori e gli obiettivi dell'Azione Cattolica – ha commentato a margine Vincenzo La Rosa – in particolare con la promozione dell'educazione alla pace e alla giustizia, alla crescita di buoni cristiani e buoni cittadini che con la loro partecipazione rendono viva la democrazia». «Riaffermare il valore della legge 185 quale strumento di partecipazione – ha chiosato don Tonio Dell’Olio – rappresenta una grande sfida culturale necessaria per contrastare quella logica di guerra che oggi si sta diffondendo e che rischia di farci considerare normale ed inevitabile il conflitto armato. Una occasione in più per ribadire come la produzione ed il possesso di armi, minando la creazione di rapporti fiduciari tra le persone e i popoli, vanno nella direzione opposta alla costruzione di un futuro di pace».

Marco Piccolo

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